Psa. Regione Emilia Romagna: "A rischio l'intera filiera suinicola"
Si calcolano perdite per 20 mln al mese per l'economia nazionale per le mancate esportazioni
La peste suina si sta estendendo e serve urgentemente una strategia nazionale condivisa, concreta e adeguatamente finanziata che contempli il prelievo dei cinghiali, la posa delle reti per isolare i capi nelle zone di Parma e Piacenza vicine alla zona rossa, il potenziamento della biosicurezza negli allevamenti, la tutela dell’export per i salumi Dop e Igp. E' quanto sollecita una nota della giunta regionale dell'Emilia Romagna, che ricorda gli interventi già disposti per l'emergenza (3,5 milioni di euro per la prevenzione dei danni da fauna selvatica, 8 milioni di euro per il rafforzamento della biosicurezza nelle aziende suinicole attraverso fondi regionali e Programma di Sviluppo Rurale, assieme ai 2 milioni affidati al commissario straordinario), giudicati però insufficienti.
“Siamo molto preoccupati - ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi -. Ci vuole una strategia nazionale concreta, seria e adeguatamente finanziata, che contempli la riduzione della popolazione di cinghiali, la protezione degli allevamenti con interventi per la biosicurezza e la salvaguardia delle esportazioni. Purtroppo non la vedo. Questo ritardo crea le condizioni per scenari molto pesanti sul piano sociale ed economico. Vanno fissati obiettivi seri e concreti per la riduzione dei cinghiali: serve un forte coordinamento pubblico, compresi il coinvolgimento delle prefetture, delle polizie provinciali, della forza pubblica e personale di supporto, anche venatorio, coinvolgendo gli Ambiti territoriali di caccia. Poi c'è l'export, soprattutto verso il mercato nordamericano (Canada e Usa), occorre salvaguardarlo in ogni modo”.
“La Regione ha affidato lo scorso mese di gennaio fondi propri per la posa delle reti - ha aggiunto Mammi - : 2 milioni di euro che sono ancora in fondo a un cassetto e che nessuno si è preoccupato di spendere per la difesa degli allevamenti e delle imprese dai cinghiali. Abbiamo bisogno che si proceda con più concretezza e decisione: a Roma devono rendersi conto che è a rischio l’intera filiera zootecnica dei suini e la produzione di tutti i nostri salumi, eccellenze Dop e Igp che arrivano sulle tavole di tutto il mondo, che valgono milioni di euro e migliaia di posti di lavoro”.
La filiera suinicola in Emilia-Romagna conta circa 1.200 allevamenti, 1,2 milioni di capi e una produzione lorda vendibile stimata in 307 milioni di euro. I prodotti a base di carne Dop e Igp hanno un valore alla produzione pari a 1,93 miliardi di euro e un valore al consumo pari a 4,98 miliardi di euro. L’export vale 601 milioni di euro. Il 53% del fatturato nazionale relativo ai prodotti a base carne Dop e Igp derivante dalla filiera è attribuibile all’Emilia-Romagna. "Ora, a causa della chiusura di alcuni mercati si calcolano perdite per 20 milioni al mese per l'economia nazionale per le mancate esportazioni", conclude la nota della Regione Emilia Romagna.
EFA News - European Food Agency