Senza nulla togliere al dramma di quantri stanno subendo gli attacchi di droni e carri armati, sembra oremai che la vera guerra tra Russia e Ucraina siu comopbatta più sui campi di grano che su quelli di battaglia vera e propria. Lo attestano ancora una volta i negoziati sull'accordo del grano, al momento in fase di stallo, ma su cui si concentra l'attenzione delle forze politiche dei paesi convolti, 

Primo fra tutti la Turchia che si è sobbarcata il ruolo di intermediario. Ieri il presidente turco Tayyip Erdogan ha confermato che la Turchia è in stretto contatto con le Nazioni Unite per rilanciare l'iniziativa grano del Mar Nero e ne discuterà con il segretario generale Antonio Guterres alla sua assemblea generale di questo mese.

Erdogan parteciperà al vertice del G20 in India il 9-10 settembre prima di partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York dal 18 al 26 settembre. "Avremo incontri con Guterres per discutere di questi temi", ha dichiarato il presidente turco.

Parlando ai giornalisti dopo i colloqui in Russia con Vladimir Putin, Erdogan ha affermato che l'ultima proposta delle Nazioni Unite ha cercato di rispondere ad alcune richieste russe, e ha ripetuto di essere convinto che una soluzione possa essere trovata presto. Le richieste di Putin includono un ritorno dell'Agricultural Bank russa al sistema di pagamenti Swift e l'obbligo di assicurare le navi utilizzate per il trasporto del cereale, coinvolte nell'iniziativa grano.

"Il 28 agosto, il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres, nella lettera che ha inviato, ha proposto un meccanismo intermediario che deriverebbe dalla transazione Swift: questo non sarebbe direttamente il sistemaSwift, come volevano i russi -spiega Erdogan-. Hanno detto che si stava lavorando anche sulla questione delle assicurazioni". Il presidente turco ha aggiunto che Mosca ha avanzato queste due richieste come "must" per rilanciare l'iniziativa, e che Putin ha confermato che non farà passi in avanti finché "l'Europa non manterrà le promesse che ha fatto".

La Turchia, membro della Nato, sta cercando di convincere la Russia a rientrare nella cosiddetta Iniziativa del Mar Nero, mediata da Ankara e dalle Nazioni Unite. Mosca si è ritirata a luglio, ponendo fine a un anno di esportazioni protette dai porti ucraini in piena guerra. Lunedì scorso Putin ha ribadito che la Russia potrebbe rientrare nell'iniziativa, ma solo se l'Occidente smettesse di limitare le esportazioni agricole russe dal raggiungere i mercati globali (vedi EFA News).