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Occupazione, il Nordest frena

In Friuli occupati -1,4% nel primo semestre: crolla del 6,7% la ristorazione

Il Nordest segna il passo e, da numero uno dell'occupazione italiana, scende di qualche gradino. A rimetterci sono soprattutto settori come l'industria e la ristorazione. È questo, schematicamente, il quadro fornito dagli ultimi dati sull'occupazione in quella che è (o è stata?) l'area di maggiore produttività degli ultimi anni, considerata da sempre locomotiva del Paese. 

Da mesi i principali indicatori economici mostrano segnali di debolezza: inevitabili, dunque, le ricadute sul mercato del lavoro che vedono, al 30 giugno, una flessione del numero degli occupati nel solo Friuli Venezia Giulia: nel primo semestre sono scesi infatti a 519.400, secondo l’Istat, 7.500 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segnando un -1,4%. Segno meno anche per i disoccupati, -10,2%, a fronte di una crescita degli inattivi, +2,1%. Il lavoro dipendente è quello che paga pegno in maniera più forte: cede 10 mila unità, -2,3%, mentre cresce quello indipendente, +2.500, +2,5% . 

Tra i settori è l’industria a segnare la variazione più consistente nel numero di occupati, crollati del 7,6% e passati dagli oltre 131.000 del primo semestre 2022, a 121.600 di quest’anno. Cede anche l’aggregato commercio-alberghi e ristoranti: -6,7%, passando da 98.900 a 92.300 occupati, a fronte di una crescita quasi di pari valore per la classificazione “altre attività di servizi”. Le aperture di partita Iva, nel semestre in Friuli sonos cerse dell'1,2%.

"Il numero di occupati regione scende di 7.500 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso -spiega Alessandro Russo, ricercatore dell’Ires Fvg che ha elaborato i dati di Istat e ministero delle Finanze-. La flessione rilevata si inerisce in una fase di rallentamento tendenziale dell’occupazione iniziata nell’ultima parte del 2022 (-0,5% nel terzo trimestre, -1,7% nel quarto), dopo un forte incremento registrato nel primo semestre".

La diminuzione nella prima parte del ’23 ha riguardato in egual misura sia la componente maschile (-1,3%), sia quella femminile (-1,5%). "La variazione negativa si è, invece, concentrata nell’ambito dell’occupazione dipendente: -10.000 unità, pari a -2,3% -aggiunge Russo-. Il tasso di occupazione regionale, calcolato nella fascia di età compresa tra 15 e 64 anni) nel secondo trimestre di quest’anno si è attestato al 68,9%: 75,7% per i maschi contro il 62% delle femmine. Pur mantenendosi su un valore piuttosto elevato, quello del Fvg è il più basso del Nordest, visto che nelle altre tre regioni supera il 70%".

Anche il numero di persone in cerca di occupazione risulta comunque in significativa flessione nel 2023: -2.900 unità, -10,2% sul 2022 -prosegue Russo-. La diminuzione riguarda solo la componente maschile (-3.000 unità), mentre il numero di donne disoccupate è rimasto sostanzialmente invariato. Il tasso di disoccupazione è del 4,6%: 6,2% per le donne, 3,3% per gli uomini, il valore più basso dal 2018 a oggi".

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EFA News - European Food Agency
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