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CLARA MOSCHINI

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Italian wine brands approva semestrale e riorganizzazione societaria

L'azienda chiude i primi sei mesi con ricavi in rialzo dell'11%: via al miglioramento dell'efficienza gestionale

Il consiglio di amministrazione di Italian Wine Brands S.p.a. ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023 che evidenzia ricavi delle vendite a 196,8 milioni di Euro, in rialzo dell'11% rispetto allo stesso periodo del 2022. L'ebitda è attestato a 17,3 milioni di Euro, in rialzo del 21% anno su anno mentre il risultato netto di periodo è pari a 4,6 milioni di Euro, in crescita del 17,7% rispetto a dodici mesi fa. L'indebitamento finanziario netto si attesta a 138,5 milioni di Euro. 

“Il primo semestre si è chiuso con dati in crescita rispetto all’analogo periodo precedente e con una migliore copertura dei costi dei fattori produttivi rispetto all’esercizio scorso, che era stato caratterizzato da un incessante incremento degli stessi -spiega Alessandro Mutinelli, presidente e ad del gruppo-. Da questo punto di vista, il secondo semestre dovrebbe confermare questa tendenza di miglioramento, anche se è evidente la diminuzione dei volumi acquistati da parte dei consumatori, a causa dell’impatto di inflazione e maggior costo del denaro. L’integrazione delle società del gruppo prosegue secondo il programma previsto, in un’ottica di semplificazione ed efficientamento societario e di business e per incrementare la già buona conversione di cassa”.

Riorganizzazione societaria

Il cda, inoltre, ha approvato di "dare corso all’operazione di riorganizzazione societaria del Gruppo Iwb nel cui contesto si inseriscono la scissione e la fusione delle società operative controllate italiane del gruppo" (Giordano Vini, Provinco Italia, Barbanera e Fossalto). Il progetto di riorganizzazione, sottolinea la nota, "si propone di migliorare l’efficienza della gestione e la razionalizzazione dell’organizzazione d’impresa delle società coinvolte sia in considerazione del numero e delle dimensioni dei clienti gestiti da ciascuna, sia dell'omogeneità del loro core business".

Vendite wholesale

Per quanto riguarda la semestrale, entrando nel dettaglio, i ricavi wholesale, cioè le vendite alle catene retail nazionali e internazionali sono quasi triplicati negli ultimi 3 anni, passando da 56,5 milioni di Euro del primo semestre 2021 a 136,6 milioni nel primo semestre 2023. "Il canale distributivo wholesale si conferma quindi di gran lunga il principale contributore di ricavi del gruppo -sottolinea la nota ufficiale dell'azienda- arrivando a rappresentare nel 2023 il 69% dei ricavi di vendita complessivi rispetto al 57% del 2021".

Distance selling

Nel distance selling prosegue il riposizionamento dei consumi avviato nel periodo post-pandemico a favore di altri canali in particolare l’horeca. Le vendite on-line di vino, secondo i dati Nielsen, hanno fatto registrare, nel primo trimestre un calo del 7,1% a valore per i vini fermi e frizzanti e dell'11,6% per gli spumanti, riducendo i tassi di calo registrati nel trimestre precedente. "Per affrontare questa congiuntura -sottolinea Iwb-, la divisione distance selling ha ulteriormente integrato le piattaforme di vendita Giordano e Svinando con l’obiettivo di valorizzare al meglio un’offerta che coniuga prodotti a marchio proprio, a maggiore marginalità, e brand a elevata riconoscibilità e prezzi competitivi che consentono di accelerare l’acquisizione di nuova clientela".

Canale horeca

Notevole la crescita dei ricavi del canale horeca, favorito dall’M&A, che ha accelerato il percorso di ingresso nei principali mercati, consentendo al gruppo di "posizionarsi su clienti rilevanti già alla fine del periodo post-pandemico nella fase in cui le occasioni di consumo si sono spostate al di fuori dell’ambiente domestico e di essere in una situazione estremamente favorevole per acquisire nel contempo nuovi clienti".

Evoluzione della gestione

Per capire l'evoluzione della gestione, bisogna partire dal dato di fatto che, nel primo semestre 2023, l’inflazione è in rallentamento, ma continua ad erodere il potere di acquisto delle famiglie. "A livello di costi della produzione -sottolinea la nota-, notiamo una riduzione per i maggiori fattori produttivi, a eccezione del vetro, che rimane sui massimi storici e dei carburanti, a causa del taglio della produzione Opec. Sui tassi di interesse, che impattano sia sulle famiglie che sul conto economico delle aziende, non si prevedono a breve diminuzioni".

Il secondo semestre

Detto questo, il gruppo Iwb, prosegue la nota, "si prepara ad affrontare il secondo semestre con contratti rinegoziati con i principali clienti; iniziative commerciali in nuovi Paesi volte ad ampliare il portafoglio clienti; un assetto produttivo solido e consolidato; un progetto di integrazione societaria volto ad assicurare ulteriori efficienze produttive e di processo; la presenza in tutti i canali commerciali, quindi con la possibilità di seguire i movimenti dei clienti da un canale all’altro, senza perdere fatturato; un buon livello di stock di materia prima, che consente di sopperire ad eventuali carenze di mercato". Tutti presupposti "ottimali per ottenere risultati migliori rispetto al secondo semestre 2022 con effetti positivi in termini di ulteriore incremento di marginalità e di miglioramento della generazione di cassa". 

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