Il lavoro dà la felicità? Così pensano 6 italiani su 10
Ma per un'indagine Heineken/Astraricerche servono reputazione, stipendio equo e welfare
Il lavoro fonte di stress? Contrordine! Per 6 italiani su 10 è indice di felicità (soprattutto per i giovani, l’81% tra i 18 e i 24 anni). Un approccio nuovo quello dei nostri connazionali al mondo del lavoro, che è sicuramente cambiato negli ultimi tre anni, dopo la pandemia. Ma quali caratteristiche dovrebbe avere un lavoro (e cosa dovrebbe offrire un’azienda) per dirsi “ideale”? Non possono mancare condizioni economiche eque e ambiente di lavoro positivo (una priorità per quasi 5 lavoratori su 10), un buon work-life balance (citato dal 44% degli intervistati), oltre alla stabilità contrattuale (37%) e alla buona reputazione dell’azienda (31%). Insomma, avere uno stipendio alto è importante, ma oggi da solo non basta più! È questa la fotografia scattata dallo studio “Italiani e Lavoro: Cosa cerchiamo da un’azienda? Molto più di un semplice lavoro”, realizzata da AstraRicerche per Heineken Italia (leader nel settore della birra in Italia, che dà lavoro ad oltre 2.000 persone considerando anche Partesa) su un campione di oltre 1.000 connazionali lavoratori di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
“Heinken Italia ha da sempre a cuore il benessere delle persone, con cui condivide il piacere di stare insieme, la passione e la determinazione di guidare la crescita del mercato in maniera sostenibile. Un rapporto che si traduce in formazione, sviluppo della leadership diffusa a tutti i livelli dell’organizzazione, ma anche nella ricerca del benessere, per far crescere e valorizzare le risorse, dare loro stabilità e prospettive”, ha dichiarato Teresa Ferro, People Director di Heineken Italia. “Per questo abbiamo voluto indagare come sono evolute le esigenze delle persone negli ultimi anni, per capire quali fossero le aspettative dei lavoratori e i risultati ci confermano che siamo sicuramente sulla strada giusta e ci rendono orgogliosi dei grandi passi avanti fatti sinora”.
Il 2020 è stato l’“anno zero” che ha portato gli italiani a diverse valutazioni, anche sul fronte del lavoro. C’è chi ha cambiato occupazione o ha provato a farlo (poco meno di 4 italiani su 10 per l’esattezza) soprattutto per cercare una migliore retribuzione (41,4%). Un fenomeno globale conosciuto negli Stati Uniti come “Great Resignation”, che nel 2022 in Italia ha visto coinvolte 2 milioni e 198 mila persone (+13,8% rispetto al 2021) . Eppure, nel 2023, le prime ricerche confermano che non tutti sono stati soddisfatti dal cambiamento: il 41% di chi ha cambiato lavoro si è già pentito . Ma, allora, cosa cercano davvero i lavoratori e cosa si aspettano dall’azienda per cui lavorano? Lo studio AstraRicerche – Heineken Italia ha individuato le 5 le caratteristiche fondamentali per il lavoro perfetto: quasi la metà degli italiani (46%) vorrebbe delle condizioni economiche adeguate e un buon ambiente di lavoro, dove si respira un clima sereno tra i colleghi e coi superiori. Seguono un buon bilanciamento tra vita privata e professionale (44%) e la stabilità contrattuale (37%). Ma non solo. Attenzione anche alla reputazione dell’azienda (31%), data principalmente dall’impegno nella sostenibilità (39%) e dall’attenzione alle tematiche legate alla Diversity, Equity and Inclusion (37%).
Secondo lo studio di Heineken Italia e AstraRicerche, oggi la maggior parte degli italiani (3 su 4) apprezza il proprio luogo di lavoro e i motivi sono principalmente legati al benessere: il 50% apprezza soprattutto l’ambiente, mentre il 46.3% il work-life balance. Il welfare è ormai così importante per i lavoratori da spingerne più di 1 su 2 a dirsi pronto a rinunciare a una parte dello stipendio per ottenere maggiori vantaggi nella sfera personale (dato particolarmente rilevante tra i 18-44enni). Per cosa? Soprattutto per la flessibilità di orario 44.6%, per la flessibilità sui permessi e sui cambi di orario 40.7% e per la possibilità di lavorare per obiettivi senza vincoli di orari 33.0%.
“I risultati della ricerca ci confermano che il nostro impegno nel mettere al centro il benessere delle persone è in linea con ciò che si aspettano i lavoratori”, dichiara Teresa Ferro. “Credo fermamente che la vera forza delle aziende siano le persone e, oggi, più che mai, un’azienda per vincere sul mercato ha bisogno di team ingaggiati e motivati, che possono esistere solo in un ambiente di lavoro equo ed inclusivo. In Heineken stiamo lavorando per promuovere, da un lato, una maggior autonomia nella gestione della propria giornata, sia professionale che personale, incentivando una cultura aziendale che è sempre più indirizzata ai valori della responsabilità e della fiducia; dall’altro, per favorire il lavoro di squadra, lo scambio e la condivisione, e i momenti di incontro e celebrazione dei successi, fondamentali per crescere e arricchirsi”.
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