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Caro, carissimo caffè: in due anni è aumentato dell'11,5%

Per una tazzina si spende di più a Bolzano (€ 1,34). La città più economica è Messina (€ 0,95)

Persino il caffè, rito irrinunciabile in vari momenti della giornata degli italiani, inizia a rappresentare una spesa considerevole. A denunciarlo è Assoutenti secondo i cui dati, nell'arco di due anni, una tazzina di caffè è aumentata mediamente dell'11,5% (da 1,04 euro a 1,16 euro). Ciò significa che, nello stesso arco di tempo, a livello complessivo nazionale, per la pausa caffè gli italiani hanno speso 720 milioni in più.

“Prima il caro-bollette che ha portato a una impennata dei costi per i pubblici esercizi, poi i rincari delle materie prime spinti dallo scoppio della guerra in Ucraina, hanno determinato sensibili aumenti per le consumazioni nei bar italiani. Incrementi dei listini che, come dimostrano i nostri dati, non sono rientrati. Un danno evidente per le tasche dei 5,5 milioni di italiani che tutti i giorni fanno colazione nei bar”, si legge nella nota di Assoutenti.

Andando ad analizzare i dati dei rincari città per città, in fondo alla classifica troviamo Messina, dove una tazzina costa mediamente 0,95 euro. A salire, due comuni calabresi: Catanzaro e Reggio Calabria (entrambe 0,99 euro). Segue Avellino con 1,02 euro. In cima alla classifica troviamo tre città del Nord-Est: Bolzano è la più cara (1,34 euro a tazzina), seguita da Trento (1,31 euro) e Belluno (1,28 euro).

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EFA News - European Food Agency
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