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CLARA MOSCHINI

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CiboAmico, via al progetto a Modena e Forlì

Oltre 130 mila pasti recuperati in 14 anni nelle mense aziendali del gruppo Hera

Oltre 130 mila i pasti recuperati dal 2009 ad oggi nelle mense del gruppo Hera, per un valore totale di circa 550 mila Euro, evitando la produzione di circa 58 tonnellate di rifiuti (corrispondenti a oltre 127 cassonetti) e l’emissione di circa 240 tonnellate di CO2. Senza contare i consumi di acqua, energia e terreno che sarebbero stati necessari per confezionare quei pasti. 

Sono questi i dati principali, diffusi in vista della “Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari” di domani, 29 settembre, che riguardano CiboAmico, il progetto nato 14 anni fa dalla collaborazione tra il gruppo Hera con Last Minute Market, impresa sociale e società spin off dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale. Il progetto finora ha coinvolto 6 mense emiliano-romagnole: Bologna, Granarolo dell’Emilia, Imola, Rimini, Ferrara, Ravenna. Da quest’anno il progetto viene esteso anche a quelle di Modena e Forlì. "Da anni, con CiboAmico e il recupero del cibo non consumato nelle nostre mense, contribuiamo al contrasto dello spreco alimentare e solo nel 2022 siamo riusciti a donare quasi 7 mila pasti, pari a 3 tonnellate di cibo, a favore degli enti no-profit dei territori interessati -spiega Filippo Bocchi, direttore Valore condiviso e sostenibilità del Gruppo Hera-. Risultati importanti tanto che quest’anno abbiamo deciso di estendere il progetto anche alla mensa di Modena e Forlì”.

Grazie a questa iniziativa, nel pieno rispetto di tutte le norme igieniche e sanitarie previste, sottolinea un comunicato ufficiale, "vengono recuperati e donati i pasti non consumati dalle mense aziendali del gruppo Hera". Solo nel primo semestre del 2023 sono stati recuperati più di 6 mila pasti: 3 tonnellate di cibo, pari a un valore di quasi 25 mila Euro. Tutto a favore di sei enti no-profit del territorio che assistono circa 180 persone in difficoltà. Il progetto, infatti, è pensato nell’ottica della lotta allo spreco alimentare e della transizione verso un’economia circolare, con benefici di tipo economico e ambientale ma anche sociale, attraverso la donazione dei pasti recuperati a enti no-profit.

“Ogni anno nella sola Ue vengono sprecati quasi 59 milioni di tonnellate di prodotti alimentari pari a 131 chili per abitante, con un valore di mercato stimato a 132 miliardi di Euro -aggiunge Bocchi-. Per contribuire alla lotta allo spreco alimentare sono fondamentali le azioni concrete".

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EFA News - European Food Agency
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