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McDonald's e Wendy's, ok il panino è giusto

Le due catene di fast food escono indenni dall'accusa di vendere hamburger più piccoli di quelli pubblicizzati

McDonald's e Wendy's, due dei giganti Usa del fast food, hanno vinto la causa che li vedeva protagonisti, accusati aver ingannato i clienti esagerando le dimensioni dei loro hamburger. La sentenza è stata emessa sabato scorso: in essa, il giudice distrettuale statunitense Hector Gonzalez non ha rilevato prove che le catene di fast-food abbiano fornito hamburger più piccoli di quelli pubblicizzati. Nessuna prova nemmeno sul fatto che il querelante Justin Chimienti avesse visto la pubblicità del Big Mac di McDonald's e del Bourbon Bacon Cheeseburger di Wendy's che aveva acquistato.

La causa ha preso avvio dalla denuncia di Chimienti, residente nella contea di Suffolk a Long Island, secondo cui le pubblicità di McDonald's e Wendy's raffiguravano polpette di manzo poco cotte perché la carne si restringe del 25% quando viene cotta. La denuncia cita una food stylist che ha detto di aver lavorato per McDonald's e Wendy's: secondo lei, le due aziende preferirebbero hamburger poco cotti perché quelli completamente cotti sembrano "meno appetitosi". Chimienti, nella denuncia, ha affermato che Wendy's ha anche gonfiato la quantità di condimenti utilizzati.

In una decisione di 19 pagine, il giudice Gonzalez sottolinea che gli sforzi delle catene per far sembrare appetitosi i loro hamburger "non sono diversi dall'uso che altre aziende fanno di immagini visivamente accattivanti per promuovere associazioni positive con i loro prodotti". 

Secondo il giudice, McDonald's e Wendy's non erano legalmente obbligati a vendere gli hamburger pubblicizzandoli e, inoltre, i loro siti web fornivano "informazioni evidenti e obiettive" sul peso e sul contenuto calorico degli hamburger. Gonzalez ha anche affermato nella sentenza che non è fuorviante raffigurare una quantità di condimenti inferiore a quella "personalmente preferita" dal querelante.

Quella dei panini è un'altra delle guerre a cui stiamo assistendo in questi tempi: pur di attrarre clienti, sembra che le catene di fast food siano pronte a fare qualcunque cosa, anche "taroccare" gli spot pubblicitari mostrando quello che non è. Il 29 agosto scorso, un giudice federale di Miami ha dichiarato che Burger King, altro colosso del fast food di proprietà di Restaurant Brands International, dovrà difendersi in tribunale da una causa simile per il modo in cui raffigura i panini Whopper sulle lavagne dei menu dei negozi (leggi EFA News).

Nella guerra dei panini è entrata anche Taco Bell, un'unità di Yum Brands, che si sta difendendo da una causa presso il tribunale di Brooklyn in cui si sostiene che ha venduto Crunchwraps e pizze messicane che contenevano la metà del ripieno pubblicizzato (leggi EFA News).



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EFA News - European Food Agency
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