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Granchio blu/2. Scardovari sul lastrico anche nel 2024

Il crostaceo divora il novellame di vongole e muscoli della Sacca: situazione drammatica anche per le ostriche

"Tutto il seme maturato è stato mangiato, tutto il seme acquistato è stato mangiato. Al momento è difficile fare una previsione, ma nel 2024 non riusciremo certo a fare i 50/55 mila quintali che faremo quest'anno. Sarà una perdita drastica". Basta questo commento di Luigino Marchesini, presidente del Consorzio pescatori di Scardovari, per capire la portata del dramma che, per colpa del granchio blu, stanno vivendo queste zone, da sempre vocate all'allevamento di vongole, muscoli e ostriche. 

"Adesso andiamo a esaurimento scorte -prosegue Marchesini-. Rimane quel po' di prodotto maturo ma fra una settimana, massimo due saremo tutti a casa. Manca tutto il ciclo produttivo di quell'anno e mezzo/due anni che ci poteva garantire la sopravvivenza".

Per colpa del granchio blu, per ora, la zona è al 20% in meno di produzione rispetto all'anno scorso. Il Consorzio fattura sui 50 milioni di Euro a regime con una produzione annua di 50 mila quintali di vongole e 25 mila quintali di cozze. "Se quest'anno la riduzione si manterà sul 20% -spiega Marchesini- il prossimo anno non faremo nemmeno questi, tra vongole e cozze. Con la perdita del seme e quello della vongola avremo un calo minimo dall'80% in su nel 2024".

A questo si aggiungono le pesime notizie in arrivo da Tunisia e Grecia che stanno facendo business importando granchio blu in Italia. Ma Marchesini, che su questo ha già detto la sua a Efa News (leggi EFA News) ci tiene a replicare, lapidario su un punto. "Questa del granchio non è un'economia su cui potersi basare, ha dei prezzi troppo bassi per poter fare economia: 1,3 Euro o 1,6 Euro, per non parlare delle zone in cui viene venduto a 50 centesimi, non sono cifre con cui puoi basare un'economia -sottolinea il presidente-. Non abbiamo margini per poter tenere in piedi il Consorzio. Se manca la vongola verace e la cozza non esiste più il Consorzio di Scardovari". 

Cosa succederà adesso al mercato italiano delle vongole? "Verremo invasi dalle vongole straniere -risponde sicuro Marchesini-. Oppure si troverà qualche piccola zona che le smercia ma a prezzi altissimi. La vongola di Scardovarì e quella di Goro difficilmente si troveranno, se non in piccole quantità. L'ho detto anche al ministro Lollobrigida nell'incontro che abbiamo avuto e lo ribadisco adesso: nel 2024 la vongole non darà reddito ai pescatori. E questo sarà un altro grosso problema sociale, di sicuro".

Non è diversa la musica per le ostriche, sempre nella zona di Scardovari. "Le ostriche le mangiano in quantità inferiore ma le mangiano -sottolinea Alessandro Greguoldo, socio e amministratore delegato di Tarbouriech Italia, allevamento di ostriche nella Sacca degli Scardovari-. Io ho avuto una perdita di oltre il 30% su ostriche appena incollate, quindi di dimensioni piccole: come perdita, siamo intorno al 60% per quantro riguarda le ostriche adulte. Queste, più che mangiate, vengono staccate: i granchi le fanno cadere. Vanno in cerca di cibo, si arrampicano e tirano giù dalle corde le ostriche adulte che, nel periodo estivo, si riempiono di parassiti e sono già più deboli, diventando più pesanti. Le perdiamo comunque: una parte predata, una parte caduta dai loro siti".

Perdite in percentuale? "Si fa fatica a fare una previsione per ora: non avendo ancora raccolto tutto non si sa ancora il quantitativo -aggiunge Greguoldo-. Sulle ostriche adulte, su quelle che avremmo pronte per i prossimi mesi abbiamo una perdita sicura del 70%". 









 

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EFA News - European Food Agency
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