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La Liguria propone il raddoppio delle autorizzazioni per nuovi vigneti

La proposta al Tavolo regionale vitivinicolo: dal 2024 la quota minima andrebbe da 10 a 30 ettari

"Ottimo risultato". Definisce così, il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana, la proposta di spostare, a partire dal 2024, la quota minima da 10 a 30 ettari per le autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti in Italia. La proposta lanciata dalla Regione Liguria, di fatto raddoppierebbe la superficie sino ad oggi riservata alla Liguria che potrebbe passare da 16 a 30 ettari. La novità è venuta fuori a margine del tavolo regionale vitivinicolo indetto nei giorni scorsi per affrontare i diritti di impianto, la partecipazione delle aziende alla manifestazione Vinitaly 2024, le politiche di monitoraggio e di contrasto della flavescenza dorata.

Per discutere di questi temi sono state convocate le associazioni di categoria, Anci Liguria, Enoteca regionale della Liguria, Federazione italiana vignaioli indipendenti, Rete di imprese agricole Le Terre del Moscatello, Rete di imprese agricole Vite in Riviera, Consorzio di Tutela Vini Dop e Igp del Levante Ligure. "La Commissione delle Politiche Agricole -aggiunge Piana- ha approvato all’unanimità e condiviso i contenuti della richiesta di innalzamento della soglia minima di reimpianti, passando la nota al ministro competente. Un passo avanti importante che, se recepito, consentirebbe alla Liguria e alla Valle d’Aosta di invertire il trend conservativo tenuto sino ad oggi, dando un segnale positivo alle realtà dinamiche e professionali in ambito vitivinicolo". 

"Accomunano, in particolare, le due Regioni -prosegue l'assessore- le caratteristiche acclarate di viticoltura eroica, la forte componente paesaggistica e la fragilità idrogeologica dei territori, ben contrastata dai nostri viticoltori tramite terrazzamenti e presidio continuo dell’ambiente”.

Al tavolo regionale vitivinisolo, inoltre, si è parlato anche di vendemmia, con una prima analisi di questo 2023. “In attesa dei dati finali abbiamo riscontrato, a livello generale sulle doc del Ponente, un livello quantitativo che torna, dopo due anni, sui canoni di produzione classica -dice ancora Piana-. Una produzione che esalta sia il colore che i profumi del vino. Positivo riscontro a Levante con ottima produzione, a fronte di uva sana e zuccherina. Potrebbe essere una di quelle annate da ricordare”.

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