Direttiva emissioni: appello a Pichetto e Lollobrigida
Oi Intercarne e Aop Italia Zootecnica: "Gli allevamenti non sono industrie inquinanti"
Il mondo della zootecnia bovina da carne italiano e, più in generale, europeo si è mobilitato nella scorsa primavera e durante l’estate per convincere i Parlamentari europei a non cedere alle azioni ideologiche degli ambientalisti volte all’inclusione della zootecnia bovina da carne nella direttiva 2010/75/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, sulle emissioni industriali.
In vista del Trilogo europeo previsto per il 28 novembre 2023, che dovrà decidere definitivamente la struttura della direttiva e se includere o meno la zootecnia bovina nel suo ambito di applicazione, Alessandro De Rocco, presidente del Comitato Produttori e di OI Intercarneitalia, Serafino Cremonini, presidente di Assocarni e del Comitato Trasformatori di OI Intercarneitalia, e Fabiano Barbisan, presidente dell’Aop Italia Zootecnica hanno scritto una lettera circostanziata al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, chiedendo di agire affinché l’Italia, al tavolo europeo, si schieri per mantenere l’esclusione della zootecnia bovina dalla Direttiva.
Nella lettera, De Rocco, Cremonini e Barbisan, hanno altresì ripercorso le tappe cui è stata sottoposta la direttiva sottolineando il successo ottenuto con gli appelli inviati ai Parlamentari europei in occasione delle riunioni e votazioni in Commissione Agricoltura, in Commissione Ambiente (Envi) e, infine, in plenaria del Parlamento europeo. Allo stesso tempo, i tre Presidenti non nascondono la loro preoccupazione, visto che protagonista nel Trilogo sarà la Commissione Ambiente (Envi) che potrebbe proporre una soluzione di compromesso per inserire la zootecnia bovina con parametri che, in ogni caso, comporterebbero un ingiustificato aggravio di costi a carico degli allevatori con il rischio di far scomparire un elevato numero di stalle (allevamenti protetti) con gravi impatti negativi sull’intero ecosistema agricolo.
Analoga richiesta volta a scongiurare l’inserimento della zootecnia bovina nella Direttiva, verrà formulata nei confronti dei rappresentanti istituzionali di Francia, Belgio, Grecia, Polonia e Spagna dalle rispettive associazioni di allevatori e trasformatori Iinterbev (Francia), Febev (Belgio), Edok (Grecia), Pzbm (Polonia) e Provacuno e Interovic (Spagna). Queste ultime, assieme a OI Iintercarne, hanno costituito a fine agosto 2023 la Confederazione europea “Selma – Sustainable European Livestock Meat Association”, che si riunirà a Venezia il 24 novembre 2023 per discutere su come valorizzare e difendere la zootecnia da attacchi, come quello mosso con la discussione della Direttiva in oggetto.
Confidiamo in un vostro autorevole intervento – concludono De Rocco, Cremonini e Barbisan, rivolgendosi ai ministri - affinché l’Italia contribuisca concretamente, prendendo posizione, come già fatto durante il Consiglio europeo Ambiente del 16 marzo u.s., ad evitare l’inserimento della zootecnia bovina europea nella Direttiva 2010/75/Ue.
EFA News - European Food Agency