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Nuove regole Ue per ridurre, riusare e riciclare gli imballaggi

La Commissione Ambiente ha adottato oggi le sue proposte: il voto del parlamento atteso per novembre

La Commissione Ambiente Ue ha adottato oggi le sue proposte per rendere gli imballaggi più facili da riutilizzare e riciclare, per ridurre i packaging inutili e i rifiuti e per promuovere l'uso di contenuti riciclati. Di fatto, gli eurodeputati vogliono vietare la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco di cibo.

Oltre agli obiettivi generali di riduzione degli imballaggi proposti nel regolamento, sottolinea un comunicato dell'Ue, "i deputati vogliono fissare obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica: 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040. La parte in plastica degli imballaggi dovrebbe contenere percentuali minime di contenuto riciclato a seconda del tipo di imballaggio, con obiettivi specifici fissati per il 2030 e il 2040".

Entro la fine del 2025, aggiunge la nota, "la Commissione dovrebbe valutare la possibilità di proporre obiettivi e criteri di sostenibilità per la plastica a base biologica, una risorsa chiave per 'defossilizzare' l'economia della plastica". 

Gli imballaggi riutilizzabili dovrebbero soddisfare una serie di criteri, tra cui un numero minimo di volte in cui possono essere riutilizzati (da definire in una fase successiva). I distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore horeca dovrebbero offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore. I deputati, inoltre, vogliono "vietare l'uso delle cosiddette "sostanze chimiche per sempre" aggiunte intenzionalmente (sostanze alchiliche per- e polifluorurate o PFAS) e del bisfenolo A negli imballaggi destinati al contatto con gli alimenti". Queste sostanze sono ampiamente utilizzate per rendere ignifughi o impermeabili gli imballaggi, in particolare quelli in carta e cartone, e sono state associate a una serie di effetti negativi sulla salute.

Tra le altre misure proposte oggi c'è l'aumento dei requisiti affinché tutti gli imballaggi nell'Ue siano considerati riciclabili, con la Commissione incaricata di adottare criteri per definire gli imballaggi "progettati per il riciclaggio" e "riciclabili su scala". I Paesi dell'Ue, inoltre, dovranno garantire la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029. Infine, i fornitori di servizi online sarebbero vincolati agli stessi obblighi di responsabilità estesa dei produttori.

"La Commissione Ambiente ha lanciato un forte messaggio a favore di una revisione completa del mercato europeo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio -sottolinea la relatrice Frédérique Ries di Renew-. Non può esistere una politica efficace di riciclaggio o di riutilizzo senza imballaggi sicuri, ed è per questo che il divieto di aggiungere intenzionalmente sostanze chimiche nocive è una vittoria importante per la salute dei consumatori europei. Abbiamo anche fatto in modo che l'ambizione ambientale incontrasse la realtà industriale, con una relazione incentrata sull'innovazione e che prevede una deroga per le imprese con meno di dieci dipendenti".

Il voto del Parlamento sul mandato negoziale è previsto per la seconda sessione plenaria del novembre 2023. L'Ue ricorda che nel 2018, gli imballaggi hanno generato un fatturato di 355 miliardi di Euro. Si tratta anche di una fonte di rifiuti in costante aumento: il totale europeo è passato da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a 84 milioni di tonnellate nel 2021. 

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