Cibo sintetico. Lollobrigida: "Nessun motivo di procedura di infrazione Ue"
Ministro dell'Agricoltura risponde al question time alla Camera /Allegato
Sul divieto di produzione di cibo sintetico nessun passo indietro da parte del governo. Lo ha ribadito il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida rispondendo a una serie di interrogazioni alla Camera. Particolarmente agguerriti i parlamentari del M5S, tra i più convinti sostenitori dello sdoganamento della "carne da laboratorio" (vedi allegato).
"Siamo fermamente convinti che non vi sia ragione alcuna che possa giustificare l'apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea e, come sempre, attiveremo ogni azione utile a difendere in Europa le scelte del Parlamento italiano, poiché non c'è un solo valido motivo perché le Istituzioni europee possano decidere di contestare provvedimenti che garantiscono la tutela della salute dei cittadini e che salvaguardano l'economia", ha dichiarato Lollobrigida durante il question time.
Il ministro ha poi detto di "aver onorato l'impegno assunto nei confronti dei cittadini, presentando un disegno di legge in linea con i convincimenti del Governo, ma anche di tutte le istituzioni di governo italiane. Spetta ora al Parlamento italiano dare seguito all'azione del Governo approvando il disegno di legge".
Nel merito dell'iter legislativo è intervenuto il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati Mirco Carloni, che conferma: "Si conclude oggi l’esame del disegno di legge che vieta la produzione e la vendita delle carni sintetiche e l’uso delle denominazioni legate alla carne per prodotti costituiti da alimenti vegetali. Positivo che grazie al Ddl presentato dai ministri Lollobrigida e Schillaci si sia tracciata una tappa importante nel percorso di riordino delle norme sul consumo di cibo a cui ha contribuito anche la proposta di legge che ho presentato".
"Il nostro Paese - prosegue Carloni - vanta produzioni che abbiamo il dovere di salvaguardare per scongiurare il rischio che cibi ‘Frankestein’ creati in laboratorio possano arrivare sul mercato e, dunque, sulle tavole degli italiani. Allo stesso modo, vogliamo impedire che gli operatori del settore che producono alimenti vegetariani o vegani possano sfruttare denominazioni legate alle carni, alla salumeria italiana o che richiamano ingredienti di origine animali. La Lega ha preso una posizione chiara e decisa rispetto al dibattito sui cibi che negli ultimi dieci anni ha coinvolto l’informazione e i media. Regole certe per il settore alimentare, valorizzazione delle eccellenze del Made in Italy e difesa dei diritti dei nostri consumatori per evitare che siano indotti in errore”, conclude il deputato della Lega.
EFA News - European Food Agency