Consumo suolo: persi 4500 ettari di terreni agricoli in un anno
Lo studio di Snpa certifica un fenomeno in aumento (+10%) nel 2022
Si parla molto di inquinamento atmosferico, in particolare in relazione al cambiamento climatico. Molto meno si fa riferimento al consumo del suolo e al suo riscaldamento. Dall'ultimo rapporto su “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa) emerge che, in tutto il 2022, sono stati consumati 77 kmq in più (+10%) rispetto al 2021. Il consumo del suolo è arrivato dunque alla velocità di 2,4 mq al secondo.
Al tempo stesso, le città diventano sempre più calde e il suolo arriva a toccare temperature trai 43°C e il 46°C. Mediamente, la differenza di temperatura del suolo nelle aree urbane di pianura rispetto al resto del territorio è di +4°C d’estate con massime di +6°C a Firenze e di oltre +8°C a Milano.
C'è poi il risvolto dell'esposizione della popolazione al rischio idrogeologico, con oltre 900 ettari di territorio nazionale reso impermeabile nelle aree a pericolosità idraulica media. Parallelamente, in dodici mesi, sono stati eliminati 4.500 ettari di terreni agricoli, il 63% del consumo di suolo nazionale. In termini economici, tra il 2006 e il 2022 sono andati perduti 9 miliardi di euro all'anno, a causa del consumo del suolo.
Infine, il 13% del consumo di suolo totale (circa 900 ettari) ricade nelle aree a pericolosità idraulica media, dove il 9,3% di territorio è ormai impermeabilizzato, un valore notevolmente superiore alla media nazionale (con un aumento medio percentuale dello 0,33%). Tenendo conto del consumo di suolo totale dell’ultimo anno, più del 35% (oltre 2.500 ettari) si riscontra in aree a pericolosità sismica alta o molta alta. Infine, il 7,5% (quasi 530 ettari) si riscontra in aree a pericolosità da frana.
EFA News - European Food Agency