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Electrolux, lo stabilimento di Porcia (PN) torna a 8 ore

Orario pieno fino a trutto dicembre: i sindacati chiedono lo stop ai contratti di solidarietà

Dal 6 novembre lo stabilimento di Porcia (Pordenone) di Electrolux torna alle 8 ore al giorno. L'allungamento dell'orario che torna al normale andamento pare dovrebbe durare fino a tutto dicembre, con lo stabilimento che abbandona il regime delle 6 ore al giorno. 

La richiesta avanzata dai sindacati e dalle Rsu in un incontro con l'azienda avvenuto nei giorni scorsi è quella di "chiudere i contratti di solidarietà" giusto in seguito alla comunicazione ufficiale del cambio di passo arrivata lunedì 30 ottobre. Nessun dettaglio, invece, sulle declinazioni locali della nuova riorganizzazione annunciata dalla multinazionale con la terza trimestrale che prevede un ulteriore taglio di costi e riduzione dell’occupazione, con 3 mila esuberi a livello mondo (leggi EFA News). 

Il tema delle eccedenze sarà oggetto di approfondimento a un altro tavolo, cioè al coordinamento nazionale di gruppo, che farà seguito all’incontro che i tre segretari nazionali di Fim Fiom e Uilm hanno già richiesto.

Non c’è alcuna certezza che il regime “normale” possa proseguire sino a gennaio anche se l’andamento degli ordini appare confortante. "Oltre a questo -spiega Roberto Zaami, segretario della Uilm riportato da Nordest Economia- all'incontro abbiamo chiesto di capire come è stata gestita la solidarietà e come la si intende gestire per il futuro. Se la ripresa degli ordini si consoliderà, il regime a 8 ore potrebbe protrarsi anche a dicembre e oltre. Per cui noi chiediamo che si chiuda la solidarietà a fronte di un ammortizzatore utile a salvaguardare l’occupazione e che quindi non può essere sprecato". 

I sindacati hanno chiesto anche lumi sullo stato di avanzamento degli investimenti, linea 3 e area stampaggio, "che ancora oggi non hanno raggiunto i livelli di efficienza e produttività annunciati". La riposta è stata l’impegno dell’azienda a fare una verifica con il plant manager sulle cause. Per quanto riguarda, invece, la richiesta di chiusura del Cds (scattati il 2 ottobre con previsione di chiusura al 29 giugno) i manager hanno opposto la "riserva di valutazione". Forse, venerdì prossimo ci sarà la risposta.

la richiesta di stoppare i contratti di solidarietà ha una base concreta molto precisa: diversamente dalla cassa integrazione, essi infatti non prevedono il tiraggio: se si accede alla cassa integrazione, la si può chiedere per un mese e a consuntivo si detraggono i giorni effettivamente utilizzati. Con i cds non è così: chiesti per un mese e utilizzati per 2 giorni, dal conto disponibile (12 mesi più altri 12) viene detratto un mese. 

A Porcia poi succede che, andando lo stabilimento a 8 ore, i cds potrebbero essere utilizzati per una manciata di persone. Ecco perché Zaami ribadisce: "si trovi il modo per impiegare diversamente queste persone, e si chiudano i cds: li riattiveremo, se sarà necessario, in futuro".

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EFA News - European Food Agency
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