Stelvio: carne di cervo in vendita a prezzo irrisorio
Branchi troppo numerosi nel Parco Nazionale: Provincia Trento autorizza abbattimento 180 capi all'anno
Il cervo alpino come il granchio blu? Nel Parco Nazionale dello Stelvio i branchi di questi ungulati sono ormai così numerosi che la recentemente confermata giunta provinciale trentina ne ha dato autorizzazione all'abbattimento di un certo numero di esemplari. La misura trae origine dal “Piano di conservazione e gestione del cervo 2022-2026”, emanato attraverso una delibera di un anno fa, a firma di Mario Tonina, vicepresidente e assessore all’Ambiente.
L'obiettivo, concordato con la dirigenza del Parco dello Stelvio, è “mitigare e ridurre gli squilibri ecologici provocati dalla sovrabbondanza di questa specie”. Secondo la Provincia di Trento, infatti, la numerosità dei cervi starebbe minacciando la sopravvivenza di altri ungulati come caprioli e camosci ma, soprattutto sta procurando danni alla vegetazione (in particolare per quanto riguarda il fieno a uso degli allevatori). Al punto che un centinaio i cacciatori della val di Sole saranno autorizzati all’abbattimento, di modo da “ridurre i danni causati dalla specie a prati e patrimonio forestale, promuovendo al contempo una crescita delle popolazioni di capriolo e camoscio all’interno del Parco dello Stelvio”.
Di necessità, si fa virtù: la carne dei cervi abbattuti potrà essere acquistata da privati, mentre quella rimasta invenduta, verrebbe ceduta gratuitamente enti pubblici, organizzazioni di volontariato o associazioni senza scopo di lucro. Ogni cacciatore potrà esercitare la prelazione su due terzi dei capi abbattuti. Il prezzo della carne di cervo sarà venduta a partire da 3,5 euro al chilo con uno sconto per chi avrà effettuato il prelievo di una serie di organi che serviranno al parco per i campionamenti biometrici.
Per il prossimo biennio è autorizzato l'abbattimento fino a 180 esemplari l'anno. Dopodiché nel triennio successivo se ne potranno eliminare fino a 400. L'obiettivo finale è mantenere la specie entro i 900 esemplari all'interno dell'area protetta.
EFA News - European Food Agency