Alla Reggia di Portici, al via la Giornata Nazionale del Finocchio
Per la prima volta un grande evento dedicato all’ortaggio di cui l’Italia è produttore mondiale
Un ortaggio prezioso. Ma poco abituato alle luci della ribalta. Proprio per promuovere le sue peculiarità si inaugura domani in provincia di Napoli, nella Reggia di Portici, presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Federico II che offre il patrocinio, la prima Giornata Nazionale del Finocchio.
Un evento per così dire doveroso: visto che l’Italia del foeniculum vulgare è primo produttore mondiale, con 150mila tn di produzione annua. Per la prima volta quindi produttori, case sementiere, commercianti, esperti di settore ed analisti, tra seminari e tavole rotonde, faranno il punto sugli aspetti colturali, commerciali e economici di questo bianco ortaggio, silenzioso mattatore dei mercati.
Tra gli interventi previsti quello di Mario Schiano, analista di Ismea per il settore ortofrutticolo, e di Riccardo Zampieri, buyer nazionale verdure di Conad.
“Perché dedicare un evento ad hoc al finocchio?”, spiega Antonio Felice, direttore editoriale Gemma Editco e project manager della manifestazione. “Per valorizzare il ruolo economico che questo prodotto, il più importante in assoluto del comparto ortofrutticolo, ricopre nel nostro centro sud. La Marsica in Abruzzo, l’interno della Basilicata, il nord della Puglia e il sud della Campania, nelle zone agricole tra Napoli e Salerno, sono le 4 aree vocate per eccellenza alla sua coltivazione e commercializzazione. I finocchi rappresentano ben il 5% degli acquisti totali di ortofrutta: se consideriamo l’insieme dei prodotti di frutta e verdura è una percentuale altissima”.
E infatti il finocchio può vantare, specie nei mesi invernali, su un mercato consolidato, specie nella Gdo: visto che quasi il 57% delle famiglie italiane li acquista almeno una volta l’anno, per un importo medio che supera i 2 euro, secondo l’osservatorio GfK Consumer Panel.
“Ma è una quota, quella del 5%, è che va crescendo, anche all’estero: a promuovere questa verdura ci pensano infatti i ristoranti italiani”. E infatti, come emerge da un rapporto della Fondazione Edison, l’Italia è anche il primo esportatore mondiale di finocchio in grumolo, per un volume pari circa 57 milioni di euro, di cui oltre il 60% proveniente dall’export in Francia e Germania. Non a caso, tra gli interventi della manifestazione, previsto anche quello dello chef stellato Gennaro Esposito, con un cooking show tutto dedicato al finocchio.
Ma i primati del foeniculum non si fermano qui, visto che quello italiano è il primo e unico a poter vantare nell’Unione Europea l’indicazione geografica protetta: ottenuta nell’estate del 2022 dal finocchio di Isola Capo Rizzuto. “E’ una microzona di produzione, di altissima qualità”, spiega ancora Felice, “con capofila i coltivatori di Cosenza e Crotone, il cui consorzio di tutela è nato ad agosto di quest’anno. Uno tra l’altro dei pochissimi: a consorziarsi tra loro pensano i piccoli produttori, mentre in Italia le aziende leader nella produzione di finocchi sono piuttosto grandi. Interessate più a promuovere il proprio marchio e i propri trasformati. Ma al convegno saranno tutte presenti”. Sponsor della giornata di Portici sono infatti, tra le altre, la campana Paolillo, l’OP Primo Sole con il suo brand premium DolceLucano e l’abruzzese Lago d’Oro.
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