Remy Cointreau in difficoltà per colpa degli Stati Uniti
Vendite giù a -22,2%, utile crolla del 46%: il problema è l'invenduto di cognac
Vendite in calo del -22,2% su base organica, a causa del continuo e forte destoccaggio negli Stati Uniti e utile operativo a 169,1 milioni di Euro, crollato del 43% a livello organico. Bastano questi due dati non certo brillanti della semestrale dell'esercizio 2023-2024 per comprendere le preoccupazioni che aleggiano in casa Remy Cointreau, l'azienda produttrice del cognac Remy Martin e del liquore Cointreau.
Nei primi sei mesi dell'esercizio, le vendite sono scese a 636,7 milioni di Euro da 867,1 milioni di un anno prima. Le vendite sono scese da Gli alti livelli di scorte invendute negli Stati Uniti sono diventati il problema fondamentale per l'azienda francese: d'altra parte gli Stati Uniti e la Cina sono i due mercati chiave del gruppo, almeno per quanto riguarda il cognac.
Adesso Remy Cointreau punta a chiudere l'anno con un livello di scorte "solido" negli Stati Uniti, ma non è chiaro quando inizierà a muoversi questo trend. Lo ha dichiarato anche il ceo Eric Vallat secondo cui il gruppo ha ancora circa cinque mesi di scorte negli Stati Uniti. Sebbene la domanda stia migliorando, non è chiaro quando le vendite dai grossisti ai dettaglianti riprenderanno. "L'obiettivo è quello di chiudere l'anno con scorte solide", ha ribadito Vallat, aggiungendo che l'azienda fa conto di avere circa tre o quattro mesi di scorte globali.
Le vendite negli Stati Uniti sono diminuite mentre i rivenditori e i grossisti cercano di smaltire le scorte elevate dopo il boom post-pandemia di Remy. Ma mentre alcuni rivali stanno scontando pesantemente i loro prodotti di fascia bassa, Remy non ha intenzione di tagliare i prezzi dei suoi cognac più economici. Almeno stando a quanto ha dichiarato Vallat che, però, ha anche confermato che sono previste alcune promozioni. In Cina, l'ad sottolinea che le vendite stanno aumentando "molto velocemente": ma, aggiunge, dal cognac Remy l'azienda aspetta una forte riduzione delle scorte nel terzo trimestre, prima di una ripresa nel quarto.
"I nostri risultati semestrali -spiega Vallat- sono stati fortemente influenzati dal mercato statunitense, che deve fare i conti con venti contrari ciclici: alti livelli di scorte legati a una forte normalizzazione dei consumi, un'intensità promozionale senza precedenti e tassi di interesse in aumento. In questo contesto, manteniamo la rotta, convinti che la nostra strategia di valore continui a essere guidata da tendenze favorevoli a medio e lungo termine".
"Per questo motivo -aggiunge l'ad- abbiamo deciso di attuare misure di riduzione dei costi per mitigare gli effetti a breve termine. Sebbene la visibilità nei prossimi mesi sia ancora limitata, stiamo adottando una visione a più lungo termine, puntando su marchi desiderabili di trecento anni con un patrimonio unico. Oggi siamo pienamente determinati a perseguire la nostra tabella di marcia attuando le nostre quattro priorità strategiche e siamo fiduciosi di poter raggiungere i nostri obiettivi a medio termine per il 2029-30".
Più in dettaglio, le vendite della Divisione Cognac sono diminuite del 30,1% su base organica con un calo dei volumi del 39%. L'utile operativo ricorrente del segmento è sceso del 47,2% su base organica a 145,3 milioni di Euro, con un conseguente peggioramento organico del margine operativo ricorrente di 11,5 punti al 34,9%. "Questa performance -ribadisce il comunicato dell'azienda- riflette, da un lato, il significativo calo delle vendite in Nord America, dove il gruppo sta puntando a una riduzione dei livelli di inventario e sta affrontando una normalizzazione dei consumi in un contesto di maggiori promozioni, e, dall'altro, una solida dinamica nel resto del mondo".
Per quanto riguarda il settore dei liquori e distillati, ha registrato vendite stabili (+0,1%) su base organica incluso un calo dei volumi del -6,5%. L'utile delle attività ricorrenti è stato di 30,3 milioni di Euro, in calo del 3,5% su base organica: il margine operativo sulle attività ordinarie è stato del 14,7% (in calo dello 0,5% su base organica). "La divisione -prosegue la nota- ha beneficiato di una forte accelerazione delle vendite nel secondo trimestre (+12,1% in termini organici) sulla scia della forte ripresa prevista negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, il resto del mondo ha continuato a godere di un buon slancio.
Del piano di riduzione dei costi da 100 milioni di Euro (109,47 milioni di dollari) annunciato in ottobre, Remy ha dichiarato di aver raggiunto finora 25 milioni di euro. Come confermato dal ceo, Remy ha ribadito le sue previsioni per l'intero anno, affermando che gli Stati Uniti non vedranno una crescita delle vendite prima del prossimo anno finanziario.
EFA News - European Food Agency