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Uk: una birra trappista alla conquista dell'export

Il monastero di Mount St Bernard, a rischio di chiusura, rinasce con 105mila litri prodotti all'anno

Sei anni fa, il monastero trappista di Mount St Bernard, nel Leicestershire, rischiava di chiudere per assenza di fondi. I latticini del piccolo allevamento bovino, con cui i monaci finanziavano tutte le spese era diventato insufficiente per sopravvivere, anche a causa degli assestamenti post-Brexit. Oggi, tutto è cambiato, grazie alla produzione della birra Tynt Meadow, che, in particolare in queste festività natalizie sta andando per la maggiore. Si tratta dell'unico birrificio trappista del Regno Unito, eppure i suoi prodotti stanno più che spopolando oltre confine e addirittura oltreoceano.

Attualmente Tynt Meadow esporta nell'Europa continentale, dove pure vi sono 13 birrifici trappisti, e persino in Messico, da dove ormai fioccano gli ordini. La produzione birricola del marchio trappista britannico, sfiora ormai i 105mila litri l'anno. I monaci attribuiscono al boom del loro birrificio un contenuto provvidenziale e sperano i consumatori si portino dietro un po' dello spirito della loro abbazia. Non c'è alcun dubbio, comunque, che l'attività avviata nel 2017 abbia in qualche modo salvato l'esistenza della loro comunità.

Quanto all'export, Belgio e Paesi Bassi (che insieme ospitano ben sei birrifici trappisti) assorbono da soli più della metà delle vendite di Tynt Meadow, il cui marchio, prende nome dal lotto di terreno su cui fu fondato il monastero nel 1835. Il tasso alcolico della birra di Mount St Bernard è decisamente alto, intorno al 7,4%. Tynt Meadow viene prodotta nel luogo dove un tempo i monaci concentravano la cucina, il refettorio e la lavanderia. Per i trappisti di Mount St Bernard non si tratta di una novità assoluta: nel XIX secolo, poco tempo dopo la fondazione, l'attività principale per sostentarsi era stata a lungo proprio la birra. La birra da loro prodotta è scura, con un forte sapore di torba e cioccolato. Una bottiglia da 330 ml viene venduta a 3,30 sterline.

Peter Grady, il direttore del birrificio ingaggiato dai trappisti durante la crisi post-Covid, avrebbe voluto alzare sia la gradazione alcolica, sia il prezzo, tuttavia, i monaci stessi hanno imposto dei prezzi contenuti, nonostante l'impennata inflattiva. I profitti vengono utilizzati solo per pagarne la manutenzione. Qualsiasi eccedenza va in beneficenza alla comunità locale.

“I nostri margini si sono ridotti negli ultimi anni, perché tutto è aumentato - ha spiegato Grady -. Il malto è aumentato del 42%. Non posso aumentare il prezzo della birra del 42%”, ha detto. La domanda di birra tende a crollare in estate, per raggiungere il picco nel periodo che precede il Natale, al punto che il birrificio trappista aveva previsto di vendere il 25-33% di quanto prodotto nell'ultimo anno nelle sei settimane fino al 25 dicembre. Per aumentare le vendite, la prossima Pasqua, Mount St Bernard lancerà una nuova birra trappista “bionda” più fruttata con una gradazione alcolica del 5%, più in linea con i gusti dei bevitori britannici.

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EFA News - European Food Agency
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