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Capodanno/2: a tavola trionfa il Made in Italy

Secondo Cna Agroalimentare durante il veglione voleranno oltre 45 mln tappi

Oltre il 90 per cento degli italiani adulti a San Silvestro attenderà la mezzanotte per brindare al 2024. La maggioranza arriverà al fatidico salto del tappo al culmine del cenone. A rilevarlo una indagine condotta da Cna Agroalimentare.

A differenza del cenone della Vigilia e del pranzo di Natale, quando a essere privilegiato era appunto quest’ultimo, il cenone di San Silvestro è destinato a costituire il pasto preferito dalla maggioranza degli italiani: il 55% circa contro il 40% che opta per il pranzo di Capodanno e un 5 per cento che non si esprime. Un pasto, il pranzo di Capodanno, preferito soprattutto da quanti in famiglia contano persone molto anziane, bambini, ammalati.

Sulle tavole, tanto a San Silvestro che a Capodanno, a trionfare sarà il Made in Italy. In particolare tra le bollicine, simbolo stesso delle feste. Secondo Cna Agroalimentare nella due giorni voleranno oltre 45 milioni di tappi a fungo. Di questi il 90% saranno vini di produzione italiana. Lasciando allo champagne solo una bottiglia su dieci. Merito di una offerta di prezzo più modulata, che può garantire bollicine italiane per tutte le tasche, ma anche di una qualità media eccellente.

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È il tempo delle scelte, quelle che cambiano i destini del mondo, quelle dei singoli Paesi, fino ad avere impatti sulla vita quotidiana di ciascuno di noi. La guerra non è più una eventualità remota ma sempre più una ipotesi concreta (una consapevolezza oramai acquisita anche nel nostro Paese dove il 55% si dichiara favorevole alla reintroduzione della leva militare obbligatoria); le democrazie appaiono sempre più in bilico e la loro strenua difesa una evidente necessità in un 2024 che vede metà della popolazione mondiale al voto; continua ad aumentare il surriscaldamento del Pianeta i cui effetti asimmetrici provocheranno un potenziamento dei flussi migratori verso l’Europa (e l’Italia) che già oggi detiene il triste primato del vuoto delle culle. Anche in ambito economico le traiettorie sono sempre più divergenti. Scampato il pericolo della stagflazione, il Pil globale va meglio di quanto previsto (+3,2% le ultime previsioni sulla crescita) l’India si affianca alla Cina come locomotiva del mondo e l’Italia non è più l’ultima d’Europa anche se in un contesto continentale certo non brillante; +0,9% la previsione Pil Ue a fine 2024 a fronte di una previsione pari a +0,7% del Pil del nostro Paese. continua

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