Dopo alcuni mesi interlocutori, la questione mai risolta del grano ucraino torna alla ribalta nell'Europa dell'Est. Il nuovo governo polacco di Donald Tusk - di rottura rispetto al precedente sotto molti aspetti - rivela una sorprendente continuità sul fronte della sovranità alimentare. E' di oggi, infatti, l'annuncio del nuovo ministro dell'Agricoltura Czesław Siekierski (foto) riguardo al mantenimento del divieto di importazione del grano dal Paese limitrofo. Secondo quanto riferisce l'Agenzia polacca di informazione radiofonica (Iar), la disposizione rimarrà in vigore fino a quando l'Unione Europea non varerà norme specifiche in materia.

Siekierski sostiene che le esportazioni di grano ucraine dovrebbero seguire un percorso diverso da quelle europee o polacche. "C'è sempre, anche durante il trasporto, il rischio che una parte di questo grano e di altri prodotti agricoli rimangano sul territorio polacco", ha spiegato il ministro, secondo il quale "una buona soluzione sarebbe quella di introdurre licenze per il trasporto, consentendo al tempo stesso l'uso delle vie di transito per il grano ucraino al di fuori della Polonia".

In precedenza, Siekierski aveva puntualizzato che la Polonia vuole aiutare l'Ucraina, ma che sarebbero "necessarie norme sulle quote e sui periodi di transizione" e che la questione dovrebbe essere risolta insieme all'Unione europea.

Il divieto polacco sulle importazioni di grano e di altri prodotti agricoli dall'Ucraina è in vigore da settembre, quando è scaduto l’embargo a livello comunitario. Varsavia, tuttavia, ha successivamente annunciato restrizioni unilaterali sulle importazioni ucraine. Siekierski ha avuto i suoi primi colloqui con il suo omologo ucraino Mykola Solskyi alla fine di dicembre. Le parti hanno convenuto di proseguire le consultazioni a livello di esperti.