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L'anguilla si estingue? E allora stampiamola

L'israeliana Steakholder Foods presenta la prima anguilla al mondo stampata in 3D a base vegetale

Si è fatto un gram parlare, nei giorni scorsi, del rischio estinzione che riguarda le anguille. Il 95% della popolazione in età riproduttiva si è estinta, tanto da essere classificata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Solo in Italia, secondo gli ultimi dati resi noti e relativi al 2021 se ne catturano 50 tonnellate tra anguilla gialla e argentina destinate alla vendita, ed è in vigore il divieto di pesca da gennaio a giugno. Ebbene, anche partendo da questi dati allarmanti da Israele arriva la notizia che Steakholder Foods, azienda di Rehovot, vicino Tel Aviv, specializzata in prodotti a base di carne coltivata, presenta la prima anguilla al mondo stampata in 3D a base vegetale.

Secondo l'azienda, tramite la sua tecnologia di stampa 3D proprietaria il nuovo prodotto "replica accuratamente la complessa consistenza dell'anguilla grazie a una stratificazione precisa e a una combinazione unica di materiali". Il prodotto a base di anguilla è attualmente realizzato con materiali vegetali: l'intenzione è quella di incorporare, in futuro, alcune cellule di anguilla coltivate, "dal momento che -sottolinea l'azienda- le economie di scala consentono uno sviluppo cellulare competitivo in termini di prezzo".

L'esclusivo processo di stampa di Steakholder Foods, aggiunge la nota ufficiale, "consente di ridurre in modo significativo la quantità di ingredienti utilizzati nel prodotto stampato in 3D rispetto alle tipiche alternative a base vegetale, posizionando potenzialmente l'anguilla stampata in 3D all'avanguardia del settore". L'azienda sta esplorando collaborazioni per commercializzare la sua anguilla stampata, offrendo loro stampanti 3D e inchiostri proprietari, in grado di generare ricavi nel breve termine: sulla base delle attuali capacità tecnologiche, l'azienda israeliana stima che "i suoi partner e clienti saranno in grado di produrre in massa anguille stampate in 3D a un prezzo competitivo, consentendo loro di affrontare le sfide di costo legate agli attuali prezzi globali dell'anguilla".

D'altro canto, mette in risalto l'impresa, il mercato globale dell'anguilla, valutato a 4,3 miliardi di dollari nel 2022 e con un tasso di crescita del 2,19%, si basa principalmente sull'anguilla selvatica. "Questo settore -sottolinea la nota- si trova ad affrontare diverse sfide critiche, tra cui il sovrasfruttamento e il rischio di estinzione, in particolare in Giappone, che rappresenta la maggior parte del consumo globale di anguille. Le difficoltà di allevamento, dovute al complesso ciclo di vita delle anguille, le sfide normative e problemi come il bracconaggio e il commercio sul mercato nero aggravano ulteriormente la situazione, evidenziando la necessità di alternative sostenibili".

"Il lancio della nostra anguilla stampata segna un momento cruciale nel settore dei frutti di mare, mostrando il vasto potenziale della nostra tecnologia DropJet, la soluzione per la stampa di pesce e frutti di mare -spiega il ceo Arik Kaufman-. Questa tecnologia è progettata per consentire ai partner di generare prodotti su una scala industriale potenziale di centinaia di tonnellate al mese, non solo a costi inferiori rispetto all'anguilla selvatica, ma anche con la flessibilità di creare una varietà di prodotti stampati utilizzando la stessa linea di produzione. Questa versatilità potrebbe aumentare significativamente la redditività delle aziende alimentari e aprire la strada a pratiche più efficienti e sostenibili nel settore. Questo prodotto esemplifica le più ampie possibilità che la nostra tecnologia offre ai nostri partner".

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EFA News - European Food Agency
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