I questi giorni l'Unione Economica Eurasiatica (UEE, Unione economica tra Armenia, Bielorussia, Federazione Russa, Kazakistan e Kirghizistan, ispirata all'integrazione tra i Paesi dell'Unione europea), ha aperto il suo mercato agli embrioni bovini argentini. A riferirlo, secondo quanto riporta oggi l'informatore online Infocampo, è il Servizio nazionale salute e qualità agroalimentare nazionale (Senasa).

“Si conclude così un negoziato iniziato nel 2011 che prevedeva lo scambio di informazioni tecniche e lo svolgimento di incontri bilaterali, nonché videoconferenze tra Senasa e la sua controparte eurasiatica, ovvero il Servizio Federale per la Medicina Veterinaria e Controllo fitosanitario (Rosselkhoznadzor)” riferiscono le autorità.

Entrambi i servizi sanitari hanno concordato un modello di Certificato Veterinario Internazionale (CVI) per l'esportazione di embrioni in vivo di origine bovina dall'Argentina al territorio dell'Unione Economica Eurasiatica -cioè nei Paesi già suindicati, NdR-. Un'intesa che ha visto il sostegno dell'autorità governativa argentina che regola il settore, con la quale Senasa ha mantenuto una collaborazione e un dialogo costanti.

"Questa novità integra la possibilità di esportare la genetica bovina nell'UEE, visto che nell'ottobre 2022 Senasa e Rosselkhoznadzor hanno concordato di aprire quel mercato al seme bovino proveniente dal nostro Paese", prosegue la fonte. L’Unione Economica Eurasiatica copre 183 milioni di persone e il commercio bilaterale ammonta a circa 880 milioni di dollari, con un surplus di 256 milioni di dollari per l'Argentina, che esporta principalmente frutta, carne, latticini e frutta secca.

Nel corso del 2023, il Paese ha esportato 2.411 unità di embrioni verso destinazioni come Canada, Paraguay, Portogallo e Uruguay.