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Logistica, guerra e meteo bastonano i prezzi degli alimentari

Maersk lancia una serie di allarmi sul trasporto: i noli rincarano

La crisi del Mar Rosso con le ostilità in atto sotto la regia degli Houthi stanno mettendo pesantemente in crisi i trasportatori globali di merci, soprattutto quelle di beni di prima necessità. Quel che è peggio, è che questo non è l'unico problema che i grandi vettori stanno affrontando in questo inizio d'anno. 

L'allarme arriva da un gigante come Maersk che ha annunciato che dirotterà nuovamente tutte le sue navi dal Canale di Suez e dal Mar Rosso, dove la situazione è "altamente volatile" e ci sono "rischi di livello elevato", sulla scia degli attacchi degli Houthi yemeniti alle navi occidentali, indicando di percorrere invece la rotta che passa per il Capo di Buona Speranza, circumnavigando cioè l'Africa, per "l'immediato futuro". Ciò, dicono gli esperti, aumenterà i ritardi e i costi per rivenditori come Walmart, Ikea e Amazon ma anche per produttori di generi alimentari come Nestlé e retailer come Lidl.

Rischi bellici

Tra i rischi del 2024 ci sono la possibile espansione degli attacchi al Mar Rosso verso il Golfo Arabico, che potrebbe avere ripercussioni sulle spedizioni di petrolio, e l'ulteriore inasprimento delle relazioni tra Cina e Taiwan, che potrebbe impattare anche su importanti rotte commerciali, almeno stando a quanto dice Peter Sand, analista capo della piattaforma di trasporto Xeneta. Da non dimenticare, poi, la guerra tra Russia e Ucraina che continua a influenzare il commercio di cereali dal 2022.

Rischi meteorologici

Non solo. Ad aggravare la situazione ci si mettono anche gli eventi meteorologici sempre più frequenti che stanno avendo un effetto più immediato delle tensioni politiche: il Brasile, per esempio, ha subito il doppio colpo di una storica siccità in Amazzonia e di piogge eccessive nel nord del Paese, che hanno contribuito a creare una coda di navi più lunga del solito nel porto di Paranagua alla fine del 2023, pochi mesi prima dell'alta stagione di trasporto della soia.

Noli in aumento

Logico dunque, che i noli marittimi siano in aumento. È Messe insieme, tutte queste restrizioni e inciampi hanno contribuito a far lievitare i costi di trasporto di merci secche alla rinfusa come grano, soia, minerale di ferro, carbone e fertilizzanti alla fine del 2023. Un esempio è l'attacco missilistico e il tentativo di dirottamento di una nave Maersk avvenuti nello scorso fine settimana: questo ha indotto i vettori a sospendere i piani per riavviare i transiti attraverso il Mar Rosso, arteria chiave che conduce alla vitale scorciatoia Asia-Europa del Canale di Suez. La rotta gestisce più del 10% delle spedizioni oceaniche totali e quasi un terzo del commercio mondiale di container.

Mentre le petroliere che trasportano petrolio e carburante per l'Europa continuano a passare attraverso il Canale di Suez, la maggior parte delle navi portacontainer sta dirottando le merci verso la punta meridionale dell'Africa. Ma con tutti questi giri, i costi del carburante per gli armatori sono aumentati fino a 2 milioni di dollari per viaggio di andata e ritorno a causa delle deviazioni dal Canale di Suez: il tasso spot Asia-Europa, inoltre, è più che raddoppiato rispetto alla media del 2023, raggiungendo 3.500 dollari per container da 40 piedi. 

Asia-Europa, tariffe raddoppiate

Secondo Freightos, piattaforma di prenotazione per il trasporto internazionale di merci, le tariffe Asia-Nord Europa sono più che raddoppiate e hanno superato 4.000 dollari per container da 40 piedi questa settimana, mentre i prezzi Asia-Mediterraneo sono saliti a 5.175 dollari: alcuni vettori hanno annunciato tariffe superiori a 6.000 dollari per container da 40 piedi per le spedizioni nel Mediterraneo a partire da metà mese, e supplementi da 500 a 2.700 dollari per container potrebbero rendere i prezzi all-in ancora più alti.

Attenzione all'aumento dei prezzi

L'aumento dei costi potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi per i consumatori, anche se Goldman Sachs ha affermato che lo shock inflazionistico non dovrebbe essere così grave come il caos pandemico del 2020-2022. D'altra parte, i passaggi attraverso il Canale di Panama, alternativa al Canale di Suez, sono diminuiti del 33% a causa dell'abbassamento dei livelli dell'acqua. 

Il Canale di Suez, in Egitto, collega il Mar Rosso al Mar Mediterraneo ed è il modo più veloce per trasportare carburante, cibo e beni di consumo dall'Asia e dal Medio Oriente all'Europa. Da mercoledì scorso, centinaia di navi portacontainer sono state dirottate intorno al Capo di Buona Speranza meridionale dell'Africa per evitare gli attacchi degli Houthi, aggiungendo da 7 a 20 giorni ai loro viaggi. "Le persone che cercano disperatamente spazio sulle navi pagheranno", sottolinea Christian Sur, vicepresidente esecutivo per il trasporto marittimo di Unique Logistics.

Rincari anche per le merci del Nord America

Anche le tariffe per i porti nordamericani meno colpiti stanno aumentando. Fino al 30% delle merci che arrivano sulla costa orientale degli Stati Uniti passa attraverso il Canale di Suez. I responsabili della logistica si aspettano che una parte di queste importazioni venga dirottata verso la costa occidentale degli Stati Uniti, passaggio diretto attraverso l'Oceano Pacifico dalla Cina e da altri esportatori asiatici.

Le tariffe per le spedizioni dall'Asia alla costa orientale del Nord America sono salite del 55% a 3.900 dollari per container da 40 piedi: i prezzi della costa occidentale sono balzati del 63% a oltre 2.700 dollari, in vista delle previste deviazioni dei carichi per evitare i problemi legati al Mar Rosso.

L'ultima consolazione

Unica buona notizia in tutto questo marasma: sebbene le tariffe siano aumentate, rimangono molto al di sotto dei massimi storici del 2021, all'epoca alimentati dalla pandemia, di 14.000 dollari per container da 40 piedi per l'Asia verso il Nord Europa e il Mediterraneo e di 22.000 dollari per l'Asia verso la costa orientale del Nord America.

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