Fiorucci: piano ristrutturazione ancora avvolto nel mistero
Ciocci (Ugl) a EFA News: "Licenziamenti inspiegabili, la manodopera è insostituibile"
Dipendenti dello stabilimento di Pomezia di nuovo in piazza, poi a confronto con l'assessore al lavoro della Regione Lazio.
Tra dipendenti e azienda è ancora muro-contro-muro. La manifestazione annunciata lo scorso 10 gennaio (leggi notizia EFA News), come previsto, ha avuto luogo stamattina davanti alla sede della Regione Lazio, alla presenza di 100 lavoratori dello stabilimento di Pomezia. Al centro delle trattative c'è sempre la ristrutturazione aziendale, contestata dalla base, il cui punto nevralgico è il licenziamento previsto di almeno 168 dipendenti. Una delegazione delle Rsu di Fiorucci e dei sindacati si è confrontata con l’assessore regionale al lavoro Giuseppe Schiboni.
“Si è chiusa la prima fase, durata 45 giorni, in cui le parti si incontrano in sede sindacale. Non abbiamo trovato un punto d’incontro sulla procedura di licenziamento. La sottoscrizione del mancato accordo apre la seconda fase in cui è previsto l’intervento delle istituzioni”, ha dichiarato Alessandro Vona di Flai Cgil.
"Stiamo seguendo giorno per giorno l’evolversi della vertenza e siamo preoccupati delle risposte che mancano", afferma da parte sua Stefano Mantegazza, segretario generale di Uila Uil. "Condivido la necessità di informare tutti i lavoratori e le lavoratrici. Stiamo assistendo qui nel Lazio, e in particolare nella provincia di Roma, a una sorta di desertificazione del tessuto industriale, e soprattutto di quello alimentare. Scelta che è assolutamente contraddittoria rispetto al fatto che Roma, dal punto di vista agricolo, è una delle province più importanti d’Italia. E poi c’è il tema degli ammortizzatori sociali: tema fondamentale per far sì che tutti gli strumenti possano essere utilizzati. Ci sono gli spazi per arrivare a una conclusione che dia certezze senza traumi, ma il cammino è ancora lungo”.
"Abbiamo avuto l'occasione di presentare all'assessore tutti i temi della vertenza e quali sono i nostri i nostri dubbi sul piano industriale quindi sul futuro dello stabilimento e sul nodo cruciale della vertenza che, per noi sono le esternalizzazioni", spiega a EFA News Carla Ciocci, segretario di Ugl Agroalimentare. "L'assessore si è fatto carico del problema e si è impegnato a restare a fianco dei lavoratori della Fiorucci, cercando tutte le soluzioni che possono essere messe in campo in questa situazione in attesa del tavolo di domani, in cui vedremo anche quali sono i passi che che farà l'azienda".
"Quello che ci chiediamo - prosegue Ciocci - nel momento in cui l'azienda rinuncia a metà della sua manodopera, è come si farà a produrre ancora. Questo ancora non l'abbiamo abbiamo capito, anche perché, nell'immediato, non si può sostituire i lavoratori attuali con con un lavoro più 'povero' e meno costoso... Ci sono comunque dei dei vincoli e degli obblighi".
L'intenzione dichiarata di Fiorucci è di investire 32 milioni di euro per i prossimi sei anni, tuttavia, "il problema è che è stato posto il 31 dicembre 2025 come break even point", aggiunge il segretario di Ugl Agroalimentare. "Quindi se si raggiunge la sostenibilità entro quella data si svincola una parte consistente degli investimenti. Ad oggi, non abbiamo una certezza di ciò che verrà dopo e questo è ciò che ci rende cauti nel valutare tutta quanta la situazione. Abbiamo chiesto più volte all'azienda di presentarci il piano completo di ciò che intende fare, che tipo di ristrutturazione vuole andare a mettere in campo ma non abbiamo ancora chiaro il quadro di quello che sarà il futuro", conclude Ciocci.
EFA News - European Food Agency