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Federvini /2. Urso (Mimit): "Rispondere a crisi con la qualità"

Alla presentazione del rapporto, D'Eramo (Masaf) ribadisce il no del Governo alle etichettature demonizzanti

Quello del vino è "un comparto produttivo che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy. Migliaia di imprese non soltanto essenziali motori di crescita e occupazione, ma anche alfieri nel mondo del “vivere all’italiana”, dei nostri valori, delle nostre tradizioni e del nostro “saper fare”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della presentazione dello studio di filiera promosso da Federvini e realizzato da Nomisma (leggi notizia EFA News). Sul fronte della tutela dei prodotti vinicoli in sede europea, ha aggiunto Tajani, "il Governo è impegnato in un’intensa azione a difesa degli interessi del settore - sempre nell’ottica di un consumo responsabile - con la consapevolezza che la promozione delle nostre eccellenze si traduce anche nella diffusione di un modello di vita, incentrato su qualità dei prodotti, artigianalità dei processi, cultura e socialità".

Da parte sua, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha inviato un messaggio scritto all'evento di Federvini, ricordando che “negli ultimi anni, il successo raggiunto dall’export dei prodotti del comparto è innegabile, anche se è noto che l’anno appena chiuso presenta alcune criticità, dopo i successi del 2021 per l’uscita dalla pandemia e i buoni risultati del 2022 legati alle spinte inflazionistiche".

Tra le criticità recenti, Urso ha ricordato la vendemmia 2023 come "una delle più scarse dal secondo dopoguerra" (leggi notizia EFA News), mentre "il fungo della peronospora mina le produzioni, le giacenze sono alte" e "c’è una nuova guerra in Israele dopo quella in Ucraina.
La crisi coinvolge tutti i paesi grandi produttori a causa della crisi climatica mondiale e dei nuovi equilibri commerciali ed economici internazionali".

"Dobbiamo difenderci - ha proseguito il titolare Mimit - continuando a sostenere la qualità che caratterizza da sempre le nostre produzioni apprezzate non solo in termini di esportazioni, ma anche come leva di attrazione dei territori sempre più dediti al turismo enogastronomico".

"Il vino oggi - ha concluso il ministro Urso - non è più solo il frutto della terra, ma è un elemento centrale della nostra cultura ampia in cui il gusto si può combinare con l’arte, la sostenibilità e la bellezza che da sempre esercitano fascino, dentro e fuori i confini nazionali, su un pubblico attratto dal nostro Made in Italy che da quest’anno celebreremo nella giornata del 15 aprile anche insieme a voi”.

Come ribadito dal sottosegretario all'Agricoltura Luigi D'Eramo, il governo continuerà a "dire no a etichettature che possono demonizzare il nostro prodotto. Il vino fa parte della nostra cultura, fa parte della dieta mediterranea, fa parte appunto della cultura italiana e quindi chiaramente deve essere difeso da ogni tentativo di demonizzazione. In Europa abbiamo già comunque ottenuto risultati importanti, tanto è vero che una serie di iniziative poi sono state bloccate o comunque sono naufragate”.

Per rispondere al problema delle fitopatie, ha aggiunto D'Eramo, è necessario "puntare tantissimo anche in termini di investimento sulla ricerca, sull'innovazione tecnologica per rendere sempre più sicuro il lavoro delle nostre aziende ed affrontare con intelligenza la questione - e chiaramente con azioni risolutive - la questione drammatica del cambiamento climatico".

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EFA News - European Food Agency
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