Macy's (in crisi) rifiuta offerta da 5,8 mld dollari
Lo storico gruppo di grandi magazzini americani ha già tagliato il 3,5% del personale
Macy’s ha rifiutato un'offerta da 5,8 miliardi di dollari (5,3 miliardi di lire). L'offerta complessiva nei confronti della storica catena di grandi magazzini americani era arrivata da Arkhouse management e a Brigade capital, due fondi di investimento desiderosi di rilevare il gruppo in difficoltà economica.
Arkhouse management e Brigade capital management sono già possessori di una grossa quota di Macy's e avrebbero voluto acquistare azioni per 21 dollari l’una (19 euro). Stando però a una nota ufficiale del gruppo distributivo, le offerte "non sono riuscite a rispondere alle preoccupazioni del cda riguardo alla capacità di Arkhouse e Brigade di finanziare la transazione proposta".
La crisi di Macy's si è concretizzata con il licenziamento del 3,5% del personale (circa 2350 dipendenti, concentrati per lo più presso la sede centrale di Cincinnati), annunciato la settimana scorsa. Dovrebbe seguire, a breve, la chiusura di cinque punti vendita. Il prossimo mese il presidente di Macy’s Tony Spring si appresterebbe ad assumere l'incarico di amministratore delegato, di cui attualmente è titolare Jeff Gennette.
EFA News - European Food Agency