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CLARA MOSCHINI

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Troppo caldo, se ne va anche la merla

Dovrebbero essere i giorni più freddi dell'anno: ma le temperature sono alte e la natura va in tilt

Siamo arrivati ai cosiddetti giorni della merla, il 29, 30 e 31 gennaio, tradizionalmente i giorni più freddi dell'anno. E invece no. Le temperature sono primaverili e stanno determinando il risveglio anticipato della natura che, unita a una preoccupante siccità invernale, rende la situazione climatica per niente confortante. 

L'allarme, chiamiamolo così, arriva da Coldiretti che sottolinea l’anomalia degli ultimi tre giorni di gennaio con la colonnina di mercurio che nelle ore più soleggiate sale vicino ai 15 gradi da Roma a Palermo, da Genova a Cagliari. Questi tre giorni, secondo la leggenda sono i più freddi di tutto l’anno e sembra prendano il nome da una merla bianca che si rifugiò dentro un camino proprio per sfuggire al gelo: dopo tre giorni uscì dal comignolo, completamente nera. Ecco perché, dice la leggenda, da allora tutti i merli sono neri.

"Il caldo fuori stagione -spiega Coldiretti in un comunicato- manda la natura in tilt e favorisce in tutte le piante il risveglio anticipato: come accade per le mimose in anticipo di un mese rispetto alla data dell’8 marzo. Questo crea il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti". 

"Ma a preoccupare -aggiunge l'organizzazione- è anche la siccità, dopo un 2023 che ha fatto registrare la caduta del 14% di precipitazioni in meno e una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020", secondo l’analisi realizzata sulla base dei dati Isac Cnr. 

"C’è -prosegue Coldiretti nella nota- scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso Sud con apice nelle isole, che non è certo normale nel mese di gennaio. Negli invasi della regione Sardegna il primo gennaio c’era il 21% di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre in quelli della Sicilia a gennaio 2024 il deficit è del 13% rispetto all’anno precedente secondo le analisi dei Dipartimenti Idrografici Regionali". 

"Per la scarsità di pioggia c’è carenza di fieno nei pascoli e difficoltà allo sviluppo ortaggi ma sono segnalate difficoltà per le arance o le insalate che non riescono a crescere adeguatamente per la carenza di acqua". 

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EFA News - European Food Agency
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