"Sono il leader politico di un partito che in Europa ha votato la gran parte delle questioni che giustamente oggi gli agricoltori pongono. Penso si sia sbagliato molto da questo punto di vista". Così si è espressa Giorgia Meloni, a colloquio con la stampa, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles.

Interpellata sulle questioni agricole affrontate in Consiglio, la premier ha ribadito: "Quando abbiamo detto che la transizione ecologica non doveva essere una transizione ideologica e che noi non dovevamo scambiare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, oggi cominciamo a vedere i risultati. Chiaramente è un problema che l'Italia ha già affrontato, perché noi abbiamo fatto un lavoro molto importante sul mondo agricolo". 

Rivendicando i risultati raggiunti, il presidente del Consiglio ha detto: "Ricordo soltanto che abbiamo portato da 5 a 8 miliardi le risorse del Pnrr destinate al settore agricolo, che abbiamo istituito un fondo da 300 milioni per aiutare le aziende agricole a combattere l'emergenza climatica, che abbiamo lavorato sull'agrisolare, che abbiamo lavorato sui contratti di filiera... Abbiamo fatto un lavoro che ci viene obiettivamente riconosciuto dagli agricoltori".

"In altre nazioni europee", ha proseguito Meloni, "gli agricoltori protestano perché non sono stati prorogati gli aiuti al gasolio: noi li abbiamo prorogati. Noi abbiamo fatto del nostro meglio. Rimane il tema di una politica europea che, sotto questo punto di vista va cambiata, l'ho detto anche oggi in Consiglio Europeo. Ieri la Commissione Europea ha fatto delle aperture che sono importanti (leggi notizia EFA News, ndr) chiedendo di fare sforzi maggiori ma credo che un cambio di linea possa arrivare solo dopo le elezioni europee, sperando che ci sia un approccio vincente diverso da quello ideologico che abbiamo visto in questi anni": un approccio che, ha concluso la premier, "ha impattato sui più deboli, sui lavoratori".