Carne artificiale. Lollobrigida si difende: "Europa con noi"
Nel question time, il ministro dell'Agricoltura torna sulla notifica e ribadisce: "Nessuna infrazione"
La chiusura della procedura di notifica da parte dell'Unione Europea sul divieto italiano di carne coltivata (leggi notizia EFA News) ha suscitato reazioni e interpretazioni di segno opposto. A differenza dell'opposizione, il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha accolto la procedura europea in senso favorevole all'Italia e l'ha ribadito durante il question time al Senato.
"La chiusura comporta che sia stato definitivamente accertato da parte della Commissione europea la compatibilità della legge con i principi del diritto dell'Unione europea in tema di mercato interno", ha spiegato Lollobrigida. "Diversamente, la Commissione avrebbe proceduto a contestare, come era nelle sue facoltà, le disposizioni, a prescindere dalla modalità di notifica. Non ci sarà pertanto nessuna procedura di infrazione né richiesta all'Italia di abrogare la legge", ha ribadito il ministro. "La Commissione chiede solo di essere informata sull'applicazione della legge da parte dei giudici nazionali, con buona pace dei tanti fanfaroni che hanno in queste ore replicato messaggi nefasti, come era avvenuto quando si era sostenuto che quella legge questo Parlamento non l'avrebbe approvata, che il presidente della Repubblica non l'avrebbe promulgata (leggi notizia EFA News), che in Europa saremmo stati isolati. E arrivo quindi all'isolamento europeo".
Di seguito, Lollobrigida ha ricordato che la contrarietà alla carne sintetica è stata condivisa anche da Francia e Austria, con un documento ad hoc, sottoscritto da 14 nazioni su 26, mentre "alcune di queste nazioni hanno annunciato che presenteranno una legge esattamente uguale a quella che l'Italia ha varato".
"Però siamo convinti che le nostre posizioni vadano supportate sempre da ulteriori dati scientifici. Non temiamo la trasparenza", ha aggiunto il ministro, "ed è questa la richiesta che abbiamo fatto all'Europa. Di verificare che cosa sta accadendo con operazioni di greenwashing che hanno tentato di oscurare i rischi di questo tipo di produzione e abbiamo chiesto, come lei ricordava anche, che l'Europa, rispetto a questi temi, apra una consultazione ai cittadini europei, perché possano scegliere quale deve essere il loro indirizzo".
"Del resto, l'Europa ha già fatto delle scelte di divieto, per esempio sulle importazioni di carne derivati da animali clonati, ricordate la pecora Dolly, oppure su carni arricchite con ormoni. E un'altra scelta importante abbiamo difeso un principio l'abbiamo fatto insieme. Questo Parlamento ha difeso un prodotto, ha difeso un modello di civiltà. E le altre nazioni in Europa", ha concluso Lollobrigida, oggi guardano l'Italia come punto di riferimento in questo senso e ci stanno aiutando a ribadire quei principi che per noi sono naturali".
EFA News - European Food Agency