Fitofarmaci. Svolta von der Leyen: "Direttiva da ritirare"
Commissione UE spinge per dialogo con agricoltori nel segno di "generosi incentivi"
Le questioni geopolitiche ma anche l'attuale emergenza agricoltura con migliaia di trattori nelle piazze delle grandi città europee da ormai un mese. Questi e molti altri i temi trattati stamattina dal presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel suo discorso alla plenaria dell'Europarlamento, a Strasburgo. Per von der Leyen è stata l'occasione per riferire dell'ultima sessione del Consiglio Europeo, tenutasi il 1° febbraio (leggi notizia EFA News).
Molti degli agricoltori scesi in piazza in queste settimane, "si sentono messi all’angolo", ha detto. Essi sono "i primi a sentire gli effetti del cambiamento climatico", laddove "siccità e inondazioni hanno distrutto i raccolti e minacciato il bestiame". Inoltre, "gli agricoltori avvertono l’impatto della guerra russa, dell'inflazione, dell'aumento del costo dell’energia e dei fertilizzanti. Tuttavia, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo dobbiamo loro apprezzamento, gratitudine e rispetto".
In definitiva, "i nostri agricoltori meritano di essere ascoltati", ha aggiunto il presidente della Commissione Europea. Rimangono al centro dell'azienda la transizione green e la necessità del passaggio a "un modello di produzione più sostenibile, affinché le loro aziende agricole rimangano redditizie negli anni a venire".
La Commissione Europea rivolge dunque la sua proposta ai "rappresentanti del settore agricolo, delle comunità rurali, dell'industria delle sementi e dei fertilizzanti, del settore alimentare, ma anche del settore finanziario, dei gruppi di consumatori e ambientalisti e della scienza". E' necessario, ha spiegato von der Leyen, "analizzare insieme la situazione, condividere idee ed elaborare scenari per il futuro", al fine di "andare oltre un dibattito polarizzato" per "creare fiducia" e porre una "base fondamentale per soluzioni realizzabili".
"C’è molto in gioco per tutti noi", ha proseguito. "Il nostro sistema di produzione alimentare europeo è unico. I prodotti nei nostri supermercati riflettono la varietà delle nostre culture e tradizioni. L’Europa ha il cibo più sano e di migliore qualità al mondo, grazie ai nostri agricoltori. Svolgono un ruolo centrale in questo sistema e, naturalmente, devono essere pagati equamente per questo. E’ vero che forniamo un enorme sostegno a questo settore. La nostra politica agricola comune è sostenuta dal bilancio dell’UE. Il denaro è importante, ma non è tutto. Anche le risorse naturali sane sono fondamentali per mantenere rendimenti elevati. In particolare, il terreno fertile è sempre stato la spina dorsale del sostentamento di un agricoltore. Ma il 60-70% dei suoli in Europa sono oggi in pessime condizioni. Possiamo invertire queste tendenze e molti agricoltori stanno facendo proprio questo ma dobbiamo fare di più".
Servono, inoltre, "incentivi generosi" che vadano "oltre la mera perdita di rendimento. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi e un’etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con rivenditori e trasformatori. La conservazione della natura può avere successo solo attraverso un approccio dal basso verso l’alto e basato sugli incentivi. Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra potranno investire nel futuro e solo se raggiungiamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori potranno continuare a guadagnarsi da vivere".
Von der Leyen si è quindi soffermata sulla Sur, una proposta che parte "con il nobile obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici" ma che, tuttavia, "è diventata un simbolo di polarizzazione", finendo "respinta dal Parlamento europeo" (leggi notizia EFA News), senza nemmeno più progressi "in seno al Consiglio. Per questo motivo", ha sottolineato von der Leyen, "proporrò al Collegio di ritirare la proposta. Ovviamente l’argomento resta e per andare avanti sono necessari più dialogo e un approccio diverso e su questa base la Commissione potrebbe presentare una nuova proposta molto più matura con il coinvolgimento delle parti interessate".
Il presidente della Commissione Europea ha chiuso la propria relazione nell'auspicio di "di una prospettiva a lungo termine e della volontà di ascoltarsi reciprocamente e di cercare soluzioni comuni", evitando "il gioco delle colpe" e trovando "insieme soluzioni ai problemi". Si aprirebbe, così, una nuova fase in cui "i risultati e le raccomandazioni di questo dialogo saranno discussi in Parlamento e con gli Stati membri e costituiranno il fondamento della nostra futura politica agricola".
EFA News - European Food Agency