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Biodiversità: procedura d'infrazione Ue contro l'Italia

Commissione lamenta mancata attuazione norme a tutela della fauna marina dall'azione dei pescherecci

La Commissione Europea ha avviato due procedure di infrazione in tema di ambiente nei confronti dell'Italia. La prima delle due procedure è motivata dalla mancata attuazione delle misure previste dalla direttiva Habitat (direttiva 92/43/CEE) volte a monitorare e ad evitare le catture accessorie di cetacei, tartarughe e uccelli marini da parte dei pescherecci.

"Il Green Deal europeo e la strategia sulla biodiversità per il 2030 indicano quanto sia fondamentale che l'UE arresti la perdita di biodiversità, favorendone la protezione e il ripristino", segnala la Commissione Europea. "L'Italia non ha istituito un sistema di monitoraggio delle catture e uccisioni accidentali di specie protette, come il tursiope troncato e la tartaruga comune, entrambi rigorosamente protetti dalla direttiva Habitat". Inoltre, l'Italia non ha svolto "ulteriori ricerche e non ha adottato misure di conservazione per garantire che le catture e le uccisioni accidentali non abbiano un significativo impatto negativo sulla popolazione delle specie protette".

Altre infrazioni imputate al nostro Paese: la mancata adozione di "misure adeguate per evitare perturbazioni significative di diverse specie marine e di uccelli marini, quali la berta maggiore, la berta minore, l'uccello delle tempeste europeo e il marangone dal ciuffo nei siti Natura 2000 designati per la loro conservazione; il mancato monitoraggio dello "stato di conservazione di diverse specie protette". La Commissione procede pertanto all'invio di una lettera di costituzione in mora all'Italia, che dispone ora di due mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.
 
La seconda procedura di infrazione riguarda il mancato rispetto della direttiva Uccelli (direttiva 2009/147/CE) e del regolamento Reach (regolamento 1907/2006/CE modificato dal regolamento (UE) 2021/57) a causa delle modifiche introdotte nelle norme italiane sulla caccia. La direttiva Uccelli mira a proteggere tutte le specie di uccelli selvatici naturalmente presenti nell'UE e i loro habitat. Il regolamento Reach modificato dal regolamento (UE) 2021/57, limita l'uso di munizioni contenenti piombo all'interno o in prossimità di zone umide per proteggere gli uccelli acquatici, l'ambiente e la salute umana.

La Commissione ha constatato che "diversi atti legislativi italiani non sono conformi a tale normativa dell'UE. In violazione della direttiva Uccelli, la legislazione italiana conferisce alle regioni il potere di autorizzare l'uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, anche nelle aree in cui la caccia è vietata, come le aree protette, e durante il periodo dell'anno in cui la caccia è vietata. La legislazione italiana non è inoltre conforme alle disposizioni del regolamento Reach, quale modificato, sull'uso del piombo nelle munizioni". 

Anche in questo caso, l'Italia avrà a disposizione due mesi per rispondere alle carenze segnalate e, in assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.

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EFA News - European Food Agency
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