Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Crisi Fiorucci: lavoratori approvano intesa a larga maggioranza

Ridotte le uscite volontarie a 151, si adotta la formula della "non opposizione al licenziamento"

Domani ultimo passaggio con azienda e Regione Lazio per la ratifica dell'accordo.

Le assemblee dei lavoratori di Fiorucci Salumi, chiamate a esprimere il proprio giudizio sull’accordo sottoscritto il 1 febbraio dalle segreterie nazionali e territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila Uil e Ugl e dalla Rsu aziendale (leggi notizia EFA News) hanno approvato l’intesa con 285 voti favorevoli su 293 votanti, 5 gli astenuti e 3 i voti contrari.

La ratifica del protocollo rappresenta un significativo passo avanti nella vertenza Fiorucci e aprirà le porte al tavolo di confronto tra l’Azienda, le Organizzazioni sindacali territoriali e la Rsu, sul piano industriale di rilancio e la riorganizzazione che dovrà avvenire nel rispetto dell’art. 4 del Ccnl dell’industria alimentare.

Ridotti da 212 a 151, gli esuberi vengono stralciati dall’accordo. Si esce solo su base volontaria con la formula della non opposizione al licenziamento. Sia per i dipendenti più vicini alla pensione, sia per i lavoratori considerati non strategici per il rilancio, è prevista una copertura fino all’80% lordo dell’attuale stipendio dalla data di risoluzione del rapporto, includendo, dove prevista, la Naspi e con lievi bonus aggiuntivi e servizi di outplacement.

Per il primo gruppo, sono previsti tetti di incentivo a 25 e 35mila euro per ogni dipendente. Per il secondo gruppo, non vi sono tetti, tuttavia si calcola una forbice tra 70mila e 110mila euro la somma a testa per gli incentivi. È inoltre inserita una clausola, a tutela del rispetto dell’articolo 4 del contratto di settore e una continua verifica sugli appalti esterni anche con le Rsu interne.

Domani è previsto l’ultimo passaggio formale con la Regione Lazio e l’azienda per la ratifica dell'accordo. Rimane in piedi il tema del rilancio della produzione e del ruolo dello stabilimento di Pomezia-Santa Palomba. La nuova proprietà intende rafforzare la presenza del prodotto nei mercati del Centro-Nord, dove il marchio è meno conosciuto, e valorizzare alcune produzioni.

"Le lavoratrici e i lavoratori, con il loro voto favorevole, hanno voluto riconoscere il valore e l’importanza del protocollo sottoscritto con la società", si legge in una nota di Fai-Cisl. "Un accordo non scontato, in una vertenza molto delicata, che si è sbloccata anche grazie alle mobilitazioni unitarie e al confronto serrato tra le parti, e che ha portato al ritiro dei licenziamenti coatti e all'adozione del criterio della non opposizione al licenziamento come unica opportunità per le possibili uscite volontarie".

lml - 38109

EFA News - European Food Agency
Simili
◄ Torna alla pagina precedente