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Grano Ucraina: tensione al confine polacco

Agricoltori gettano per strada cereali extra-Ue. Persiste la protesta filo-protezionista

Governo Varsavia determinato a difendere la sovranità alimentare del proprio Paese.

Dopo alcuni mesi di sostanziale oblio, il grano ucraino torna a far parlare di sé. Mentre i rapporti tra Russia e Turchia (principale mediatore tra il 2022 e il 2023, nell'accordo per il transito dei cereali nel Mar Nero), si raffreddano, con il rinvio sine die dell'incontro tra Vladimir Putin e Recep Erdogan, la tensione sale ai confini con la Polonia.

Il weekend è stato caratterizzato da vere e proprie barricate messe in piedi dagli agricoltori polacchi, fortemente determinati a difendere i cereali nazionali dalla concorrenza ucraina, specie in tema di grano e di zucchero. Un gruppo di manifestanti è ora indagato per aver bloccato tre camion ucraini che avevano varcato i confini, gettando per strada il grano che gli automezzi trasportavano.

I produttori sono scesi in piazza in oltre 250 località polacche, in alcuni casi bloccando le autostrade, con colonne di trattori diretti dalle campagne alle città. I blocchi al confine polacco-ucraino sono stati poi sospesi fino a marzo ma potrebbero riprendere se le richieste in senso protezionista non dovessero venire soddisfatte.

Il governo polacco è dalla parte dei suoi agricoltori: venerdì, il ministro dell'Agricoltura Czeslaw Siekierski ha dichiarato che i divieti "totali" sulle importazioni potrebbero essere imposti anche per altri gruppi di prodotti, ad esempio per lo zucchero, se l'afflusso dovesse diventare troppo grande, come pure per il pollame. Il ministro ha aggiunto che il governo intende sollevare la questione nel corso dei colloqui con Kiev. Inoltre, secondo Siekierski, le aspettative degli agricoltori in merito alla limitazione delle importazioni dall'Ucraina sono "legittime". Siekierski ha anche detto che prevede di incontrare gli organizzatori della protesta entro venerdì prossimo, prima di ospitarli al ministero la prossima settimana.

Il malcontento degli agricoltori polacchi nasce in particolare dalla concorrenza dei bassi prezzi ucraina e dell'assenza di vincoli a norme UE - come, ad esempio, quella sul benessere animale - da parte di Kiev. "L'eccesso di prodotti provenienti dall'Ucraina, realizzati non in conformità con gli standard e le procedure dell'UE, rappresenta per noi un peso enorme", ha affermato Marcin Wilgos, uno dei leader della protesta degli agricoltori in Polonia.

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EFA News - European Food Agency
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