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Cristiano Fini a tutto campo

Intervento del presidente di Cia-Agricoltori italiani al Gea Talk

Proteste degli agricoltori, Irpef, PAC e Ucraina: questi i temi che il presidente di CIA - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha discusso durante il recente GEA Talk, ciclo di incontri organizzati per analizzare iniziative e prospettive dell'agricoltura italiana.

Irpef . “È un piccolo passo quello legato all'Irpef - ha detto Fini commentando gli ultimi sviluppi sul tema - Tante società, soprattutto medio piccole, già erano esentate, però ce ne sono anche altre che invece dovevano pagarla, dunque questo è un passo verso queste aziende che devono stare sul mercato proprio come le altre. Come CIA - continua Fini - avevamo presentato un emendamento affinché tutte fossero esentate e oggi si è trovata questa mediazione, che approviamo, ma rispetto all'enormità dei problemi che abbiamo in agricoltura è un piccolo passo che va nella giusta direzione. Dobbiamo affrontare tante altre problematiche, la montagna è ancora da scalare”.

Proteste degli agricoltori. Sulle “proteste dei trattori” di questi giorni Fini ha detto che “come CIA approviamo tante delle rivendicazioni che si stanno facendo perché molte di queste sono anche nostre battaglie ” e ha aggiunto: “Questi movimenti sono nati in maniera spontanea ed è ovvio che ci sia parcellizzazione e frammentazione. Domani non saremo in piazza con loro, anche perché molti si sono scagliati contro le rappresentanze agricole, ma tante delle loro rivendicazioni sono anche le nostre”. Il bilancio, dunque, è positivo: “Rimettere al centro le politiche attorno al mondo agricolo resta per noi un fattore fondamentale” ha concluso Fini.

PAC . “Serve una visione a lungo raggio sulla PAC che tenga conto anche della crisi climatica e quindi il tema legato alla gestione del rischio diventerà fondamentale per la nuova Politica Agricola Comune” ha spiegato Fini su un altro dei temi al centro del dibattito di questi giorni.

“A chi punta il dito contro l’agricoltura perché riceve sussidi rispondo che la PAC è stata impostata per sostenere i redditi degli agricoltori e per equilibrare i prezzi sul mercato. Io credo che ancora oggi queste esigenze siano valide, quindi rivendico la PAC come giusto compenso e non certo come sussidio”.

Ucraina. Oggetto della discussione è stata anche la possibile entrata dell’Ucraina in UE su cui Fini non ha dubbi: “Se l’Ucraina dovesse entrare in UE sarebbe un grosso problema da gestire . Potrebbe essere un’opportunità, certo, ma dobbiamo tenere conto che è un Paese molto grande e importante dal punto di vista agricolo, che genererebbe all'interno dell’UE una concorrenza spietata, anche considerando la manodopera che lì costa molto meno”. E conclude: “Se l'Ucraina entrerà in UE, dunque, bisognerà immettere maggiori risorse anche nella PAC futura”.

red - 38309

EFA News - European Food Agency
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