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Trattori: il giorno dopo. C'è già aria di flop?

Solo in 1500 al Circo Massimo. Calvani (Cra): "Siamo in piazza da un mese e mezzo, non molliamo"

L'impressione generale è che la montagna abbia partorito un topolino. Non solo il movimento degli agricoltori si è spaccato ma l'afflusso di trattori nei tre presidi strategici del centro storico romano (leggi notizia EFA News) è stato molto inferiore alle aspettative: gli organizzatori prevedevano infatti 20mila. Al Campidoglio, i manifestanti della rete "Te lo do io il made in Italy" sono stati circa 300.

Al Circo Massimo si sono radunati invece 1500 manifestanti del Cra - Agricoltori traditi, giunti da tutta Italia, con slogan del tipo: "Sovranità e Made in Italy, chi li ha visti' o "Senza agricoltori mangerete immondizia". Il loro leader Danilo Calvani fa sapere che ci crede ancora: "Aspettiamo una risposta del governo", ha detto durante la manifestazione. "Adesso ci riposiamo alcuni giorni ma poi siamo pronti a ripartire. Non molliamo". “È la prima volta che il mondo agricolo scende in piazza senza sindacati. È un mese e mezzo che protestiamo ed è solo l'inizio. Abbiamo abbandonato le nostre aziende…”. Ad appoggiare la protesta degli agrari anche qualche sindaco di piccoli comuni rurali del Sud, come Luigi Rafti (Maschito) o Domenico Venuti (Salemi).

"Gridiamo dignità. Siamo noi i patrioti che difendono il made in Italy", dice Angelo di Stefano, leader di Popolo produttivo, durante la manifestazione al Campidoglio organizzata insieme ad Altragricoltura. "È ora che la politica scenda e ascolti il popolo perché quelle persone non ascoltano la voce di chi lavora e di chi si sporca le mani. Noi siamo il popolo produttivo, siamo il Pil di questo Paese. Questo è solo l'inizio perché tutte le categorie si devono svegliare", aggiunge Di Stefano, che conclude: "Meloni scenda in campo e prenda queste categorie che stanno soffrendo. Dica ai ministri: venite con noi in Europa a dire basta. Questa non è l'Europa che vogliamo noi".

 Un gruppo di agricoltori crotonesi ha scelto manifestare davanti Palazzo Chigi "piuttosto che al Campidoglio o al Circo Massimo perché", sostengono, "è più incisivo". C'è chi, come Gianni Fabbris, presidente onorario di Altraagricoltura e portavoce della Alleanza sociale per la sovranità alimentare, dal sit-in al Campidoglio, chiede al governo di proclamare lo "stato di crisi" e lancia un appello all'unità di tutti i soggetti scesi in piazza.



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EFA News - European Food Agency
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