Olio evo: in Umbria cala la quantità ma non la qualità
Prodotti circa 686mila lt nel 2023. Si prevede che si possano raggiungere i 500mila
La campagna 2023 dell'olio evo Dop dell'Umbria registra un sostanziale consolidamento rispetto alle annate precedenti, con una superficie olivata pari a 6.969 ettari, e una filiera comprendente 1.183 olivicoltori, 113 frantoiani, 112 confezionatori e 4 intermediari. E' quanto emerge dalla presentazione dei risultati regionali 2023 dell'annata olearia regionale, tenutasi a Bettona (PG) e comprendente educational tour alla scoperta degli ulivi umbri e della biodiversità.
La campagna olivicola della Dop umbra ha visto trattare quasi 4.220 tonnellate di olive che, in frantoio, si traducono in circa 686mila litri di olio, quindi in lieve flessione rispetto all'anno precedente. A fine gennaio 2024 sono stati effettuati 87 prelievi, permettendo la certificazione di circa 225.000 litri di Dop Umbria, sostanzialmente in linea con il trend dell'annata 2022. Si prevede ora che si possa raggiungere il quantitativo di circa 500mila litri.
“Credo che i numeri della Dop che stiamo presentando oggi, malgrado annate difficilissime da un punto di vista produttivo, confermino una grande consapevolezza dei nostri produttori sia sul valore della reputazione, sia sull’importanza del prodotto certificato e collegato al territorio”, ha dichiarato Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’Olio dell’olio e.v.o. Dop Umbria. “Questo è fondamentale anche per noi che da anni su questo inscindibile binomio fondiamo la nostra proposta turistica. Mai come oggi tuttavia l’opportunità che ci è data dalla crescita di una domanda specifica legata a bellezza e sostenibilità, può essere per l’Umbria dell’olio un elemento di consacrazione nel mercato dell’oleoturismo”, ha aggiunto Morbidoni.
Secondo l'assessore regionale all'Agricoltura Roberto Morroni, “l’Umbria nella promozione dell’olio è ormai un brand. Il comparto dell’olio per continuare a crescere come fatto in questi ultimi anni, ha degli imperativi da rispettare cioè continuare a perseguire l’obiettivo della qualità, con investimenti mirati nella tecnologia, accanto alla qualità quindi c’è l’innovazione e poi c’è il tema ineludibile dell’aggregazione, attraverso il quale possiamo superare le difficoltà dovute alle piccole dimensioni della maggior parte delle nostre aziende”.
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