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Alimenti ultra lavorati dannosi per la salute? Non tutti sono d'accordo

Uno studio del British medical journal associa il consumo di Upf a 32 malattie: i distinguo della Fdf britannica

Quanto sia dannoso per la salute il consumo di elementi agroalimentari ultralavorati lo spiega tra gli altri anche un rapporto pubblicato sul British Medical Journal, che attesta come il loro utilizzo venga collegato a 32 effetti dannosi per la salute. Lo studio ha valutato una serie di "meta-analisi esistenti" che hanno coinvolto quasi 10 milioni di persone, valutando gli effetti dell'esposizione agli Upf, cioè gli ultra-processed foods, ossia cibi e bevande che hanno subito specifici tipi di trasformazione da parte dell'industria alimentare, come definiti dal sistema di classificazione Nova, sistema che ordina gli alimenti in base all'intensità della trasformazione a cui essi sono stati sottoposti.

Tra i prodotti presi in esame, tra gli altri, ci sono snack dolci e salati, piatti pronti, pasta istantanea, cereali per la colazione, margarine, alcuni tipi di pane confezionato e bevande gassate. Ebbene, i ricercatori hanno riscontrato "associazioni dirette" tra gli Upf e un aumento del rischio di morte, di malattie cardiovascolari e di disturbi mentali comuni, mostrando anche un legame tra questi alimenti e un maggior rischio di sovrappeso e obesità, oltre che di diabete di tipo 2. Alcuni studi hanno anche associato l'esposizione agli Upf all'asma, al morbo di Chrohn, alla colite ulcerosa, a "fattori di rischio cardiometabolico intermedi" e ad alcuni tipi di cancro, anche se i ricercatori hanno concluso che le prove a sostegno del collegamento con questi problemi sono "limitate e meritano ulteriori indagini".

In risposta ai risultati del report pubblicato sul British medical journal, un portavoce della britannica Fdf, la Food and drink federation, l'ente che rappresenta l'industria alimentare e delle bevande che annovera oltre 1.000 membri nel Regno Unito, ha dichiarato: "L'industria alimentare e delle bevande esaminerà attentamente questo rapporto: prima di tutto, per noi è fondamentale che gli alimenti e le bevande che produciamo siano sicuri, nutrienti e chiaramente etichettati". La Fdf, però, si è mostrata "preoccupata" che il termine Upf possa essere "fonte di confusione" per i consumatori.

"Riteniamo che sia più importante aiutare le persone a capire dove consumano troppi alimenti ricchi di grassi, sale e zuccheri e poca frutta, verdura e fibre, piuttosto che concentrarsi sulla lavorazione in sé -sottolineano dalla Fdf-. A tal fine, le aziende produttrici di alimenti e bevande hanno lavorato duramente per diversi anni per adattare le ricette dei nostri prodotti in modo da renderli più sani e ridurre le dimensioni delle porzioni, e continuiamo a farlo".

"Dobbiamo anche essere chiari, come società, sui benefici della lavorazione degli alimenti e su come questa svolga un ruolo importante nelle diete di tutti -aggiunge il portavoce della Fdf-. Tra le altre cose, la trasformazione garantisce un'ampia disponibilità di alimenti, protegge la nostra sicurezza alimentare, prolunga la durata di conservazione dei prodotti e riduce gli sprechi alimentari, e favorisce la praticità di cui tante famiglie di lavoratori hanno bisogno in una vita piena di impegni".

D'altra parte, la connessione tra il consumo di Upf e gli esiti negativi per la salute è un argomento controverso e gli organismi sanitari sono stati cauti nell'indicare tutti gli alimenti e le bevande trasformati come dannosi per la salute. Lo scorso novembre, un rapporto dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità ha suggerito che alcuni alimenti trasformati, come pane e cereali, possono ridurre la probabilità di sviluppare diversi problemi di salute a lungo termine, o multi-morbidità, grazie ai loro livelli di fibre.

Lo studio dell'Oms ha valutato oltre 266.000 persone di sette Paesi europei, rilevando che le diete che prevedono regolarmente insaccati e bevande zuccherate aumentano il rischio di ingrassare: tuttavia, ha sottolineato che "altri sottogruppi, come pane e cereali ultra-lavorati e alternative a base vegetale, non sono stati associati al rischio".

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EFA News - European Food Agency
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