Pianeta donna: pizzaiole d'Italia crescono...
Secondo una stima del Campionato Mondiale della Pizza, salite a 9000 le professioniste del settore
Sono quasi 9.000 le pizzaiole in Italia, professione che per anni è stata prevalentemente maschile. La stima è elaborata in occasione della festa della donna dell’8 marzo, dal 31° Campionato Mondiale della Pizza, la più importante manifestazione dedicata ai professionisti e organizzata a Parma dal 9 all’11 aprile presso il Palaverdi, collocato all’interno del Polo Fieristico di Parma. La dimensione di mercato della pizza ha invece superato, per la prima volta, i 150 miliardi di dollari: si stima infatti che nel 2023 abbia raggiunto i 153 miliardi di dollari. In Italia le 15.500 più performanti hanno sviluppato un fatturato di 11 mld di Euro sul mercato della pizza stimato in 15 miliardi di Euro .
L’edizione 2024 del Campionato registra ad oggi già 54 pizzaiole iscritte, ma le adesioni sono ancora aperte.
Dal 1992, anno di nascita della competizione, a oggi, sono state 330 (44 nel 2021 e 57 nel 2023) le concorrenti partecipanti. Negli anni la qualità di partecipazione delle donne pizzaiole è sempre stata molto elevata tanto da "spodestare" i pizzaioli ed avere una folta rappresentanza femminile nei gradini più alti della classifica, portandole a vincere anche importanti categorie, come la pizza in teglia, la pizza senza glutine e la pizza a due, o ad arrivare sul podio della pizza classica. Nel palmarès d'oro del Campionato si sono fatte valere Laura Meyer nella gara Pizza in teglia nel 2013, Alessandra De Bellis per la pizza senza glutine nel 2012 e Katiuscia Di Marzo che ha gareggiato nella pizza a due con Ignazio Di Marzo nel 2011, Rusu Camelia nella pizza in teglia nel 2022
Parole chiave del Campionato anche per l’edizione 2024 , sono internazionalità e sostenibilità grazie al nutrito numero dei Paesi partecipanti, ad oggi già 53, sia per l’attenzione verso i temi della sostenibilità e del mangiare del mangiare sano. Il tema della sostenibilità sarà in particolare sviluppato con il Premio speciale dedicato. ovvero “La pizza del cambiamento”. Il premio verrà assegnato dopo aver valutato i concorrenti con una serie di criteri, tra cui l’utilizzo di materie prime provenienti da agricoltura sostenibile e a basso impatto, e di prodotti tipici DOP e IGP nelle preparazioni della pizza. Tra i parametri di valutazione anche l’attenzione verso logiche antispreco con il fine di ottimizzare le quantità degli ingredienti. La scorsa edizione il Premio “sostenibilità" è stato vinto da Giulia Vicini con la sua pizza dal nome simbolico “Terra-Terra”.
Quest’anno la lista dei Paesi rappresentati al Campionato mondiale va invece da Hong Kong a Cuba, dalle isole Fær Øer alle Filippine, con Francia, Spagna, Usa, Brasile e Argentina con le maggiori rappresentanze. L'Italia conta il 54% degli iscritti. Per alcune categorie di partecipazione si sono già raggiunti i limiti massimi previsti, per altre si stanno raggiungendo. Il campionato prevede che ogni singola prova debba essere pianificata con orari definiti: in tre giorni infatti si supereranno le 1000 prove di cottura su 21 forni dedicati. Per la pizza a due , una delle categorie in continua crescita, si sono riaperte le iscrizioni aggiungendo un forno per permettere di far fronte alla forte richiesta.
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