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"Piatto Verde": le erbe amare tra tradizione e innovazione

Cene e masterclass stellate, convegni, degustazioni e visite guidate alla rassegna gastronomica

Sono ben 29 le edizioni della rassegna gastronomica “Il Piatto Verde”, fra le più longeve d’Italia, che quest’anno sarà dedicata all’“Amaro d’amare: erbe, radici e fiori amari nella gastronomia fra tradizione e innovazione”. Dal 20 marzo al 30 aprile, più di venti appuntamenti fra Casola Valsenio (RA) Faenza (RA), Imola (BO) e soprattutto Riolo Terme (RA), dove l’evento ha avuto origine grazie all’intraprendenza dell’allora società di area, da diversi anni territorialmente allargata e divenuta IF – Imola Faenza Tourism Company, con la preziosa collaborazione dell’Istituto Alberghiero “Artusi”, la cui sede è proprio nella cittadina termale.

Fra i tanti eventi da non perdere: la cena “stellata” di Alessandro Gilmozzi del Ristorante El Molin di Cavalese (TN), stella Michelin e stella Verde per la gastronomia sostenibile e presidente dell’Associazione Ambasciatori del Gusto, proprio in apertura di rassegna il 20 marzo all’Ipssar Artusi; Gilmozzi che il giorno successivo parteciperà a Faenza al convegno sul tema delle erbe amare in cucina, con la partecipazione di importanti relatori, tra i quali Massimo Montanari, professore emerito dell’Università di Bologna e fondatore del Master “Storia e cultura dell’alimentazione”, Beppe Sangiorgi, giornalista e profondo conoscitore di gastronomia e tradizioni locali, Sauro Biffi, direttore del Giardino delle Erbe “Rinaldi Ceroni” di Casola Valsenio. E ancora: le visite narrate alla Rocca di Riolo Terme per scoprire i segreti delle ricette con le erbe officinali di Caterina Sforza; le visite guidate, i laboratori e le iniziative del Giardino delle Erbe di Casola Valsenio; la masterclass a 4 mani a Faenza di Gilmozzi e Alessandro Giraldi del Ristorante Il Fenicottero Rosa; il Concorso internazionale riservato a Istituti Alberghieri italiani e stranieri che si “sfideranno” con pietanze che avranno come protagoniste le erbe amare: tarassaco, carciofo, balsamita, pratolina, radicchiella, aspraggine, cicerbita, estragone, assenzio, abrotano, bardana, cicoria, coclearia, calendula, rucola, rafano o cren, lepidio o crescione terrestre, marrobio, crescione acquatico, rabarbaro, ortica, cardo mariano, erba stella, tanaceto, achillea, acetosa, acetosella, vitalba, luppolo.

Il comprensorio turistico di Imola-Faenza (www.imolafaenza.it) ha nelle eccellenze gastronomiche uno dei suoi punti di maggior valore. In questo spicchio di territorio, “a cavallo” fra Emilia e Romagna, ci sono tanti prodotti che “arrivano” dalla terra unici, come lo Scalogno di Romagna Igp, l’Olio di Brisighella Dop, il Carciofo Moretto, il Marrone di Castel del Rio Igp, l’Albicocca di Casalfiumanese, la Cipolla di Medicina, solo per citarne alcuni. Inoltre, a Casola Valsenio c’è l’importante Giardino delle Erbe “Augusto Rinaldi Ceroni” nel quale vengono coltivate a rotazione quasi 500 specie di piante officinali utilizzate in cucina, nella medicina e nella cosmesi fin dal basso Medioevo. In questo contesto, non poteva non radicarsi anche una forte tradizione legata alla cucina di qualità con le erbe, spontanee e coltivate. Tradizione e innovazione che trovano sintesi proprio nella rassegna gastronomica del Piatto Verde.

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EFA News - European Food Agency
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