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CLARA MOSCHINI

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Birra. Baltika Breweries contro Carlsberg: chi vince?

La guerra si trasferisce in un tribunale russo con richiesta danni milionaria, e valica i confini...

Baltika ancora non riesce a mettere le mani sul birrificio Carlsberg di Baku, Azerbaigian

Si aprono nuovi scenari in Russia, giudiziari, per Carlsberg, una delle più importanti società produttrici di birra al mondo, presente in circa 50 nazioni. Già nel marzo del 2022 il Gruppo Carslberg aveva annunciato di voler completamente dismettere le sue attività russe, a seguito di un ampio processo di separazione delle sue attività in quei territori dal resto del Gruppo, ovvero vendere la sua filiale Baltika, seguendo le orme di molte altre aziende occidentali che avevano abbandonato la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina, avvenuta un mese prima (vedi EFA News). 

Salvo poi ricevere uno "sgambetto" dai russi nel luglio del 2023, quando con decreto siglato da Putin, Mosca prese "forzatamente" il controllo della partecipazione di Carlsberg in Baltika, ponendola sotto la gestione temporanea dell'Agenzia federale russa per la conduzione delle proprietà statali. Stessa misura fu per Danone Russia. Una mossa talmente inattesa da indurre l'allora neo-eletto Ceo del birrificio danese, Jacob Aarup-Andersen, a tuonare: "Non c'è modo di aggirare il fatto che ci hanno rubato l'attività in Russia e non li aiuteremo a farlo sembrare legittimo" (vedi notizia EFA News). 

Ora un nuovo sviluppo ugualmente imprevisto -che molti analisti interpretano come rivalsa di Mosca contro Carlsberg, che circa un mese fa presentò ricorso in Russia dopo il divieto impostole di vendere birra Baltika del suo ex-partner russo in alcuni mercati internazionali (vedi EFA News)-: stando ai documenti depositati a marzo presso il tribunale di San Pietroburgo, Baltika Breweries cita in giudizio Carlsberg Sverige, Carlsberg Deutschland, Carlsberg Breweries e la filiale russa Hoppy Union LLC. Chiedendo, secondo quanto riportato dal quotidiano russo Kommersant, un risarcimento danni di 6,24 miliardi di corone danesi (902 milioni di dollari).

Laconico il commento di un portavoce di Carlsberg, che pare aver incassato il colpo e sia pronta a proseguire la battaglia in tribunale: "Non commentiamo casi giudiziari specifici. Come dichiarato in precedenza, continuiamo a intraprendere tutte le azioni possibili, comprese quelle legali, per proteggere i nostri dipendenti, i nostri beni e le nostre operazioni in relazione a Baltika".

Vale la pena sottolineare che nei documenti presentati ai giudici di San Pietroburgo non pare specificata la natura dei danni per i quali si apre il giudizio. Secondo alcuni rumor però il fascicolo sarebbe fermo a causa della mancanza di alcuni documenti: il tribunale avrebbe chiesto a Baltika di giustificare la necessità di coinvolgere nel giudizio un terzo soggetto, ovvero l'Agenzia federale per la conduzione delle proprietà statali di cui sopra.

Un'altra indiscrezione viene da Vedomosti, il secondo quotidiano economico russo, il quale riporta a metà marzo scorso di un altro bastone tra le ruote, stavolta nei confronti di Baltika, riguardo la sua richiesta presso il governo azero di gestire anche il birrificio Carlsberg Azerbaigian situato a Baku, che il Gruppo Carlsberg acquistò nel 2008. Permesso finora negato probabilmente a causa della "riluttanza da parte dell'Azerbaigian a riconoscere come legittimo il fatto che Baltika sia stata trasferita da Carlsberg alla gestione temporanea dell'Agenzia federale russa per la conduzione delle proprietà, cosa che fuori dalla Russia è paragonata alla nazionalizzazione", commenta l'analista azera Sofia Volkova. La quale sottolinea che "l'Agenzia federale russa per la conduzione delle proprietà ha già acquisito il controllo su Baltika e sulle sue fabbriche in Russia. Ritengo che il controllo di ulteriori imprese all'estero sia una misura eccessiva e non necessaria". 

La guerra della birra dunque continua, anzi, dilaga oltre i confini...



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EFA News - European Food Agency
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