Amica Chips: "Spot blasfemo"
Per l'Aiart "offende milioni di cattolici"
"È blasfema”. L’accusa per la nuova campagna pubblicitaria di Amica Chips arriva dall'Aiart (Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione), che chiede "l'immediata sospensione dello spot, in quanto offende la sensibilità religiosa di milioni di cattolici praticanti oltre che oltraggioso nel banalizzare l'accostamento tra la patatina e la particola consacrata".
Nello spot, nella versione per i social, la scena si svolge in un monastero. Alcune suore si avviano in fila verso l’altare per ricevere l’Eucaristia, ma nel ricevere la comunione dal prete, la suora sgrana gli occhi, mentre si sente il suono croccante di una patatina.
I pubblicitari di Lorenzo Marini non si sono certo sprecati in creatività, vista la banalità dello spot. Ma forse volevano vincere facile, puntando direttamente al prevedibile scandalo.
Giovanni Baggio, presidente dell’Aiart si è scagliato contro l’azienda, definendo “penoso” e “blasfemo” il messaggio pubblicitario. Il contenuto è stato segnalato all'Istituto di Autodisciplina pubblicitaria "in quanto 'contrario agli articoli 1 e 10, lealtà della comunicazione, convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona, del codice di autodisciplina della comunicazione commerciale'.
"Lo spot di Amica Chips è mancanza di rispetto e di creatività, oltre che spia dell'incapacità di fare marketing senza ricorrere a simboli che con il consumo e il croccante nulla hanno a che fare - continua il presidente dell'Aiart – Strappare un applauso ad un pubblico compiacente con riferimenti blasfemi, è degradante per chi fa, o pretende di fare, pubblicità".
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