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CLARA MOSCHINI

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Molluschi bivalvi. Veneto: 990mila euro in 3 anni per ripopolamento

Regione mette in campo ulteriori misure per contrastare l'avanzata del granchio blu

La Giunta regionale del Veneto, con delibera su proposta dell’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari, ha approvato l’accordo con Veneto Agricoltura e con i Co.Ge.Vo (Consorzio per la Gestione e la Tutela della Pesca dei Molluschi Bivalvi) di Venezia e Chioggia, per le attività di ripopolamento dei molluschi bivalvi nella fascia costiera del Veneto per gli anni 2024-2025-2026. Complessivamente verranno investiti 990 mila euro in tre annualità per finanziare interventi che hanno l’obiettivo di mitigare i danni subiti dai popolamenti naturali di molluschi bivalvi nelle aree marine (vongola adriatica, cannolicchio e fasolaro) e riattivarne la produttività.

“Dati i risultati positivi ottenuti con una prima fase progettuale nelle annualità 2021, 2022 e 2023, che ha portato alla riattivazione di ampie aree della fascia costiera veneta in primo luogo per la vongola di mare, prodotto di eccellenza dei nostri ecosistemi, si è ritenuto opportuno riproporre il progetto per un altro triennio", spiega l’assessore Corazzari. "L’obiettivo è mantenere i risultati ottenuti nella prima fase e proseguire nelle azioni di contrasto agli effetti negativi che fenomeni avversi come mareggiate e piene dei fiumi hanno per la produzione di vongole di mare, fasolari e cannolicchi, ma anche contrastare i dannosi effetti sulle produzioni da parte dell’invasione del granchio blu”.

“Con questo progetto, affidato a Veneto Agricoltura e per la parte operativa anche ai Co.Ge.Vo. di Venezia e Chioggia", aggiunge Corazzari, "puntiamo a rafforzare la capacità di crescita delle vongole venete, garantendo redditività economica alle nostre imprese e portando prodotti di eccellenza sulle tavole dei consumatori”.

Nello specifico il progetto prevede due campagne di monitoraggio del prodotto all’anno, attività di pulizia dei fondali marini dai gusci vuoti, oltre a uno studio di fattibilità per un loro riutilizzo, al fine di creare un ambiente favorevole ai nuovi insediamenti. Ancora, la pulizia dei fondali alterati dagli apporti di sedimenti fluviali, attività di riattivazione produttiva dei molluschi nelle zone a maggior sofferenza, con quattro campagne l’anno nei tre anni di progetto. Sarà inoltre avviato uno studio di fattibilità sul miglioramento del sistema di informatizzazione delle imbarcazioni che consenta di verificare l’applicazione massiva di sistemi innovativi di tracciabilità delle produzioni e monitoraggio indiretto sullo stato della risorsa. L’idea è quella di arrivare a una trasmissione diretta, attraverso supporto digitale, della documentazione fiscale e sanitaria dalle imbarcazioni ai soggetti interessati dal processo di commercializzazione, compresa l’emissione diretta dell’etichetta coni dati della giornata di pesca e del prodotto da inserire nei sacchi in rete.

L’accordo prevede una spesa complessiva di 990 mila euro, dei quali 600 mila a carico della Regione del Veneto (200 mila euro all’anno), 300 mila euro di Veneto Agricoltura e la parte restante a carico dei Co.Ge.Vo.

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