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Putin nazionalizza Ariston Russia, il governo italiano non ci sta

Un decreto ha affidato la gestione a Gazprom: il ministro degli Esteri Tajani convoca l'ambasciatore

"Ho dato mandato al Segretario generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore della Federazione russa in Italia". Lo ha detto in un messaggio su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani riferendo che il Governo chiede chiarimenti sulla vicenda della nazionalizzazione dell'Ariston Thermo Group. Al lavoro anche con Bruxelles, in raccordo con la Germania", sempre secondo quanto scrive Tajani.

La presa di posizione del Governo italiano arriva dopo l'inattesa decisione del presidente russo Vladimir Putin che ha firmato un decreto per il trasferimento temporaneo delle filiali russe dell'italiana Ariston e della tedesca Bosch alla russa Gazprom Domestic Systems, società del gruppo statale Gazprom produttrice di elettrodomestici. 

Il decreto è stato postato sul portale ufficiale per le informazioni legali e recita: "Vladimir Putin ha firmato l'Ordine esecutivo sulla modifica dell'elenco dei beni mobili e immobili, dei titoli e delle azioni del capitale autorizzato delle persone giuridiche russe e dei diritti di proprietà per i quali è stata introdotta la gestione temporanea, approvato dall'Ordine esecutivo n. 302 del Presidente della Federazione Russa del 25 aprile 2023. Secondo l'ordine esecutivo, il 100% delle azioni del capitale autorizzato di Ariston Thermo Rus, di proprietà di Ariston Holding N.V., e di BSH Home Appliances (Bosh), di proprietà di BSH Hausgerate GmbH, sono state trasferite alla gestione temporanea di Gazprom Household Systems".

Il provvedimento, dunque, riguarda la Ariston Thermo Rus LLC, controllata da Ariston Holding, e la BSH Household Appliances LLC, controllata da BSH Hausgerate GmbH. Non sono noti i motivi della decisione anche se, dall'inizio della guerra in Ucraina, la Russia ha posto sotto "gestione temporanea" i beni di una serie di aziende occidentali, giustificando queste mosse come ritorsioni per le azioni di altri Paesi contro imprese russe, colpite da sanzioni.

Il gruppo Ariston, "attivo industrialmente nella Federazione Russa da quasi 20 anni e con rapporti molto corretti con le istituzioni locali, non è stato informato preventivamente del decreto ed è estremamente sorpreso da questa iniziativa -spiega una nota dell’azienda italiana-. In attesa di spiegazioni sull’inatteso provvedimento, stiamo valutando le implicazioni, anche dal punto di vista della governance e della gestione".

L'anno scorso, lo ricordiamo, Putin ha firmato un decreto simile per il trasferimento temporaneo della gestione delle filiali russe di Danone e di Carlsberg (vedi articolo EFA News) all'agenzia federale per la gestione delle proprietà, Rosimushchestvo. Per quanto riguarda il caso di Ariston e Bosch, invece, la gestione viene trasferita, sempre "temporaneamente", a un altro gruppo industriale, sebbene controllato dal governo.

Nel caso di Carlsberg e Danone, il provvedimento era stato adottato dopo che la società francese (vedi articolo EFA News) e quella danese (vedi articolo EFA News) avevano annunciato l'intenzione di uscire dal mercato russo. Più difficile, invece, comprendere la ratio dell'intervento di Putin nel caso dell'azienda di elettrodomestici del gruppo che fa capo al presidente onorario Francesco Merloni e al presidente esecutivo Paolo Merloni

"Siamo molto amareggiati dall’iniziativa intrapresa dalle autorità russe -sottolinea Merloni riportato dal Corsera-. Avevamo deciso di mantenere i nostri asset nella Federazione Russa per tutelare i nostri investimenti e il futuro delle persone che per oltre 20 anni hanno vissuto con professionalità i valori del nostro gruppo. Stiamo attivamente lavorando con consulenti legali e autorità per comprendere il da farsi". 
Proprio con Paolo Merloni, rende noto il ministero delle Imprese, "il ministro Adolfo Urso ha avuto una conversazione telefonica per un confronto sulla situazione in corso e per esprimere la vicinanza del Governo, pronto a tutelare l'azienda in ogni sede". 

Fc - 40270

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