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Indagine sulle finte angurie pugliesi a tutela del made in Italy

Ministro Agricoltura Lollobrigida: "esempio significativo di controlli serrati"

"L'operazione condotta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Gallipoli e dagli Ispettori Icqrf del Masaf di Puglia e Basilicata rappresenta un altro esempio significativo delle attività di controllo portate avanti ogni giorno sul nostro territorio nazionale a difesa del made in Italy, grazie a cui è stato possibile scoprire e contrastare pratiche commerciali illecite che minavano la sicurezza e l'autenticità dei prodotti agricoli italiani". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, commentando l'attività condotta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Gallipoli e degli ispettori Icqrf Puglia e Basilicata, a conclusione di un'attività investigativa nei confronti di una società del basso Salento operante nel settore del commercio all'ingrosso di frutta e ortaggi freschi.

Le attività del gruppo congiunto, nell'ambito dei controlli straordinari stabiliti dal protocollo d'intesa nazionale, hanno permesso di scoprire come l'azienda abbia mascherato la tracciabilità di 9 tonnellate di angurie provenienti dall'estero, in particolare dalla Grecia, per essere rivendute con packaging ingannevoli riportanti origine italiana, che sono state prontamente sequestrate.

"Il nostro impegno nei confronti della sicurezza alimentare e della qualità dei nostri prodotti è imprescindibile per tutelare le eccellenze nazionali, le nostre aziende e chi compra i prodotti Made in Italy -sottolinea Lollobrigida-. Un ringraziamento a tutti gli operatori coinvolti in queste azioni, fondamentali per garantire l'integrità e il prestigio del settore agroalimentare italiano".

L'operazione in Salento ha permesso di scoprire angurie provenienti dalla Grecia spacciate per italiane, comprate a 25 centesimi e rivendute a 2 Euro. Nel mirino degli inquirenti è caduta una grossa azienda che commercia frutta e ortaggi: l'impresa sottoposta a controllo avrebbe mascherato la tracciabilità del grosso quantitativo di angurie provenienti dall’estero e in particolare dalla Grecia, di cui non risulta ancora certa la reale zona di produzione in quanto non tracciata, anche se dalle indagini sarebbe emersa una origine africana. 

Alla frutta veniva modificato il packaging, in modo tale che sembrasse made in Italy per essere rivenduta sul territorio nazionale come se fosse di origine e coltivazione italiana. Le fiamme gialle hanno dunque ipotizzato un confezionamento ingannevole con indicazioni false, tanto che il rappresentante legale della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce per “frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci”.

Le Fiamme Gialle stanno effettuando ulteriori approfondimenti sulla documentazione per accertare eventuali irregolarità di natura fiscale e contributiva. Dalle indagini, nel frattempo, sono emerse altre violazioni di carattere amministrativo sulla tracciabilità degli alimenti: in relazione a questo, sempre alla medesima ditta, sono state sequestrate 2 tonnellate di carciofi, 1.500 litri di olio di oliva sfuso e in lattine, dichiarato extravergine, e 300 litri di vino: tutto privo di etichettatura che ne attestasse la tracciabilità e la qualità. 

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EFA News - European Food Agency
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