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Mafia dei pascoli. Lollobrigida al question time: "Sistema prevenzione finora poco efficace"

Titolare Masaf auspica che con il nuovo decreto si possa affrontare il problema "in modo più efficace"

La cosiddetta "mafia dei pascoli" è stata oggetto dell'ultimo question time del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. Il tema è stato sollevato da un'interrogazione a Palazzo Madama dei senatori Gabriella Di Girolamo (M5S) e Stefano Patuanelli (M5S) che hanno chiamato in causa il ministro sullo stato dell'arte dei controlli a contrasto del fenomeno delinquenziale.

"Dalle indagini, durate più di due anni, è emerso come l'associazione criminale, operativa dal 2014, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli Pac, e quindi hanno beneficiato di qualcosa a cui evidentemente non avevano diritto con un'azione criminose", ha esordito Lollobrigida, ricordando che le operazioni stanno vedendo coinvolti la Guardia di Finanza, le Procure e i Carabinieri.

Il fenomeno, ha rimarcato il ministro, confermando quanto anticipato dai senatori interroganti, si manifesta in varie parti d'Italia, seppure "spesso avviene al Sud", coinvolgendo "attività criminose che invece hanno spesso protagonisti che non sono persone del Sud. Tali vicende", ha ammesso Lollobrigida, "ci inducono a ritenere che il sistema di prevenzione delle truffe, nonostante la dedizione e il grande impegno delle Forze dell'Ordine, sia stato poco efficace". 

"E questa è la ragione principale", ha aggiunto, "unitamente alla necessità di contrastare il maltrattamento animale all'interno degli allevamenti, che ci ha spinto a presentare una disposizione normativa urgente per ripristinare la dipendenza funzionale del Comando unità forestali ed agroalimentari (Cufa) le funzioni del Cufa per avere un numero di carabinieri sufficienti ad operare in questo senso". 

"Al ministero dell'Agricoltura", ha lamentato il ministro, "nel tempo, da azioni che io non considero corrette, sono stati sottratti i Carabinieri e sono rimasti 145 uomini delle Forze dell'ordine per affrontare le agromafie e il maltrattamento, un po' pochi per arrivare all'obiettivo. Con il nostro decreto e con i 5000 Carabinieri a disposizione potremmo occuparci di questa competenza in maniera più efficace". 

All'Agea, agenzia finalizzata alla verifica dei pagamenti, "purtroppo, la situazione che abbiamo trovato non era il massimo dell'efficienza. Tant'è vero che, l'Europa ci ha contestato esattamente questo, in più occasioni negli ultimi anni e nel decreto abbiamo eliminato, il Sin che rallentava invece che agevolare la possibilità di controlli che saranno sempre più efficaci", ha puntualizzato Lollobrigida. "La Commissione Europea ci ha riconosciuto un efficientamento progressivo dell'Agea", ha proseguito, "perché è quello l'unico strumento anche con le dotazioni, diciamo di carattere tecnologico, che ci permettono di incrociare i dati, per mettere in condizioni di effettuare controlli sempre più puntuali ed evitare che anche un euro finisca nei soldi non solo della malavita ma anche di chi non ha diritto".

"In Italia abbiamo la situazione paradossale: in Italia esistono allevatori che percepiscono la Pac e hanno più di 105 anni e che riteniamo statisticamente difficili possano continuare a condurre un'attività imprenditoriale", ha concluso il titolare Masaf, nell'auspicio che si possa lavorare "in grande sintonia per affrontare i problemi che non sono né di sinistra né di destra ma che incidono sui soldi degli italiani e sui fondi europei in questo caso utili a garantirci buon cibo e soprattutto tutela del territorio che viene effettuato più di ogni altra cosa dai nostri agricoltori".

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EFA News - European Food Agency
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