Commissariata Coldiretti Cremona
L'organizzazione lombarda paga la scelta di una linea opposta rispetto a quella nazionale
È stata commissariata Coldiretti Cremona. Ne dà notizia la stessa organizzazione in un comunicato in cui riporta che il consiglio direttivo della Federazione regionale Coldiretti Lombardia, riunito il 7 maggio a Milano, "all'unanimità e con il solo voto contrario del presidente di Coldiretti Cremona, ha ritenuto sussistere i presupposti per la legittima e necessaria adozione di un provvedimento di natura straordinaria a carico della Federazione Provinciale di Cremona, dando avvio ad una fase di commissariamento che ha previsto lo scioglimento di tutti gli organi della Federazione di via Verdi. La guida della Federazione è affidata al delegato confederale Giovanni Benedetti, direttore di Coldiretti Lombardia".
Il commissario prende il posto dell'ex presidente Enrico Locatelli, veterinario di Castelvisconti (CR): esautorata anche la direttrice di Coldiretti Cremona, Paola Bono. All'origine del provvedimento ci sarebbero lo scollamento tra i vertici confederali e la dirigenza cremonese: una divergenza talmente forte da indurre la sede centrale a dare un segno di discontinuità rispetto al passato. Al centro delle lamentele della dirigenza nazionale, ci sarebbe il mancato rispetto dell'intesa relativa al rinnovo del Consorzio Agrario provinciale di Cremona.
Da tempo, però, serpeggiavano malumori tra i soci per il progetto di incorporamento del Consorzio Agrario Provinciale, controllato dalla Coldiretti, nel CAI, Consorzi Agrari d’Italia:_ di fatto, entrando nel CAI, il Cap di Cremona, gioiello nel panorama dei Consorzi Agrari gestiti ormai in toto da Coldiretti, perderebbe la sua autonomia, secondo i soci cremonesi che si sono opposti vieppiù all'intesa già siglata.
"Questo fu concordato come fortemente opportuno -scrive l'informativa confederale-. Ciò, essendo stato condiviso anche con la Confederazione, ha ovviamente assunto anche la natura di un'indicazione e direttiva Confederale contro la quale non sarebbero state ammesse deroghe non solo per la predetta natura, e quindi ai sensi statutari, ma anche perché nella sua genesi essa aveva visto coinvolti e convergere anche i rappresentanti della Federazione Regionale e di quella Provinciale in questione".
La linea opposta scelta dal Consiglio Direttivo della Federazione di Cremona nel corso della sua riunione del 18 aprile 2024, nella quale è stata ribadita la volontà di sostenere una lista di candidati che si poneva in continuità con il passato del Consorzio ha, di fatto, aperto le porte al percorso di commissariamento".
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