Crisi Suez. Scordamaglia: "Export sotto scacco per 6 mld euro"
L'ad di Filiera Italia interviene al tavolo sull'emergenza nel Mar Rosso, alla presenza di Tajani e Urso
“La crisi del Mar Rosso sta mettendo a dura prova le nostre esportazioni”. Così si è espresso Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, intervenendo stamattina al Tavolo sulle conseguenze della crisi nel Mar Rosso al quale hanno partecipato, fra gli altri, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Secondo i dati Centro Studi Divulga, dal Canale di Suez passano il 16% dell’olio d’oliva, il 15% dei prodotti derivati dalla lavorazione dei cereali e il 14% del pomodoro trasformato delle esportazioni agroalimentari italiane, che complessivamente ammontano a un valore di circa 6 miliardi di euro.
“I prodotti agroalimentari che partono dal nostro Paese o sono diretti all’Italia passando per Suez sono principalmente quelli destinati o in arrivo da Asia e Oceania", spiega Scordamaglia, "di cui la quasi totalità viene trasportata via mare. Accanto a olio, cereali e passata di pomodoro ci sono anche tabacchi (33% dell’export complessivo) e foraggere (40%) ma una quota importante è rappresentata dall’ortofrutta, uno dei comparti maggiormente esposti agli effetti dell’allungamento delle rotte marittime”. Una situazione che si riflette anche sui costi di navigazione, secondo i dati del Centro Studi Divulga da dicembre 2023 a gennaio 2024 le quotazioni del trasporto dal Mediterraneo alla Cina sono cresciute del 659%.
“La crisi quindi", prosegue Scordamaglia, "mette sotto scacco il nostro export, attività in espansione che lo scorso anno ha toccato il 65 miliardi di euro, e lo fa in un momento molto delicato per tutta l’industria agroalimentare che da anni sta facendo i conti con lo stallo dei consumi interni e con un’inflazione dei costi alimentari galoppante”.
Il comparto del food resta il più danneggiato da questa situazione, con l’ortofrutta che ha quasi dimezzato le esportazioni in quantità di frutta e verdura italiane in Asia (-47%) a gennaio 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.
“L’altro tema da tenere in considerazione", aggiunge Scordamaglia, "è di come questa condizione abbia favorito la concorrenza sleale di altri porti rispetto al lavoro che insieme a Coldiretti stiamo facendo in Italia, dove si sta investendo tantissimo negli enti portuali per migliorare la logistica costruendo con il Pnrr le interconnessioni che ci rendono sempre più competitivi. Ora il rischio è di vanificare tutto il lavoro fatto fino ad oggi”.
“Sicuramente", conclude Scordamaglia, "tutto questo sottolinea ancora una volta l’importanza per il nostro Paese di aumentare la nostra capacità produttiva di prodotti agricoli e di fattori essenziali per la produzione agricola come ad esempio i fertilizzanti generati da processi di economia circolare, tutto questo per non renderci fragili quando ci troviamo di fronte ad accadimenti di questo tipo in modo da renderci più autosufficienti”.
EFA News - European Food Agency