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Prosecco: le origini venete sono salve

Entra definitivamente in vigore il nuovo regolamento Ue, che mette fine all'equivoco del "Prosek"

Dopo anni di contenziosi legali, il prosecco veneto è salvo. E' infatti entrato definitivamente in vigore, con l'iscrizione nella Gazzetta Ufficiale Europea, il Regolamento che limita definitivamente l’uso ingannevole del nome Prosek sulle etichette croate o di qualsiasi altro Stato membro, generando confusione tra i consumatori. Il provvedimento era stato approvato lo scorso 28 febbraio dal Parlamento Europeo (leggi notizia EFA News).

Il nome "prosek", dunque, "è nostro e nessuno potrà mai utilizzalo in Europa come ‘menzione tradizionale’ per indicare un vino che vuole solamente evocare le nostre bollicine, ma non ha nulla di Veneto", ha commentato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. "Il nuovo Regolamento europeo sulle indicazioni geografiche Ig mette, quindi, la parola fine a una sgradevole vicenda e questo risultato è frutto di una grande lavoro di squadra tra istituzioni, associazioni di categoria e consorzi che in tutte le sedi hanno difeso non solo un brand, ma un vino che esprime la storia e l’identità del Veneto”.

Zaia ha anche ricordato il decreto da lui firmato nel 2009 (quando era ministro dell'Agricoltura), anch'esso a tutela dell'identità del prosecco, come pure il pronunciamento dell’Unesco che, nel 2019, ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene. Il governatore ricorda anche la "motivazione storica" alla base della decisione: "le prime citazioni del nome ‘Prosecco’, con riferimento al vino, risalgono infatti al XIV secolo, ed esiste una cartina geografica storica in cui la città di Prosecco, situata poco a occidente di Trieste, è denominata Proseck, in ragione dell’assoggettamento, in quel periodo storico, dell’area al dominio asburgico”.

Favorevole anche il commento del presidente della Commissione Agricoltura al Senato Luca De Carlo: “Registriamo un altro grande risultato a livello europeo dell'Italia. La lotta per la difesa dei nostri prodotti nazionali è sempre stata una delle priorità del Governo Meloni, e questa vittoria è il frutto del grande lavoro svolto in questi anni dal Ministero dell'Agricoltura e dai consorzi di tutela. Grazie all'Italia, al presidente Meloni e al ministro Lollobrigida", conclude De Carlo, "da oggi in Europa non ci sarà più spazio per denominazioni evocative o per prodotti che vogliono richiamare – solo nel nome e non certo nella qualità – le eccellenze italiane”.

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EFA News - European Food Agency
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