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CLARA MOSCHINI

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Emak: ricavi in calo su base annuale nel primo trimestre 2024

In diminuzione (-5,5%) anche le vendite organiche e l'Ebitda adjusted che si ferma a 21,8 mln euro

Il Consiglio di amministrazione di Emak S.p.A. ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2024. Il Gruppo, produttore di macchinari e utensili destinati ad agricoltura e giardinaggio, ha realizzato ricavi consolidati pari a 170,1 milioni di euro, rispetto a 171,8 milioni di euro dello scorso esercizio, in diminuzione dell’1%. Tale variazione deriva da un calo organico delle vendite pari al 5,5%, parzialmente compensato dagli effetti positivi della variazione dell’area di consolidamento, pari al 4,3%, e del cambio di traduzione, pari allo 0,2%.

L’Ebitda adjusted del periodo ha raggiunto il valore di 21,8 milioni di euro (12,8% dei ricavi), rispetto a 25,3 milioni di euro (14,7% dei ricavi) del pari periodo 2023. La variazione dell’area di consolidamento ha contribuito per 1,1 milioni di euro. A livello organico, il margine industriale è risultato in linea con il pari periodo, mentre il calo delle vendite e il concomitante incremento dei costi del personale, di trasporto e di natura commerciale hanno comportato un effetto leva negativo.

L’Ebit è stato pari a 13,7 milioni di euro (8,1% dei ricavi), contro il dato di 18,2 milioni di euro (10,6% dei ricavi) del pari periodo dello scorso esercizio. L’utile netto consolidato del trimestre è pari a 7,9 milioni di euro rispetto ai 11,4 milioni di euro nel 2023. Il risultato ha risentito dei maggiori oneri finanziari dovuti all’incremento dei tassi di interesse di mercato e al maggiore livello dell’indebitamento lordo.

L'autofinanziamento gestionale è pari a 15,6 milioni di euro, rispetto ai 18,2 milioni di euro generati nel primo trimestre 2023. Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali effettuati nel corso del trimestre ammontano a complessivi 5,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente.

Il patrimonio netto complessivo al 31 marzo 2024 è pari a 294 milioni di euro rispetto a 283,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023. La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 231,5 milioni di euro rispetto a 227,2 milioni di euro al 31 marzo 2023 e 191,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Il dato 2024 include 46,8 milioni di euro derivanti dall’applicazione del principio contabile Ifrs 16 (41,5 milioni di euro a marzo 2023 e 43,9 milioni di euro a dicembre 2023) e 5,9 milioni di euro di debiti finanziari per l’acquisto delle residue quote di partecipazione di minoranza (10 milioni di euro a marzo 2023 e 6 milioni di euro a dicembre 2023). L’incremento della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2023 riflette la stagionalità del business ed incorpora l’impatto finanziario per il completamento dell’acquisizione di Pnr effettuata a gennaio per un ammontare pari a 14,1 milioni di euro.

In un contesto caratterizzato da forte incertezza ed una visibilità ancora ridotta, da inizio anno si sono registrati incrementi degli ordinativi da parte della clientela, specialmente in alcune aree di business. Le tensioni nell’area del Mar Rosso hanno comportato un rallentamento nelle catene di approvvigionamento, causando ritardi di consegna che hanno impattato negativamente il fatturato del primo trimestre. L’adeguamento alle mutate condizioni logistiche ha consentito al Gruppo di recuperare il ritardo già all’inizio del secondo trimestre. Sulla base dei risultati ottenuti alla data di pubblicazione ed alle correnti condizioni di mercato, il management confida nella possibilità di raggiungere un risultato di vendite al semestre superiore allo stesso periodo del 2023.

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EFA News - European Food Agency
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